Russia e Cina accordo storico sul gas. Gli equilibri mondiali cambieranno

Da Pukos

 La situazione internazionale si fa sempre più complicata, i timori per una devastante crisi in Europa spinge la Russia a stringere accordi commerciali in altre zone del pianeta.

L’accordo che si siglerà per la vendita di 38 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia alla Cina ha una portata storica non solo per l’importo totale della fornitura, pari a 456 miliardi di dollari in trent’anni, ma proprio per la valenza politica che ciò comporta.

C’è chi si sta impoverendo, e mi riferisco a gran parte dell’Europa, e chi si sta arricchendo, e mi riferisco alla Cina che fino a pochi anni fa non poteva vantare una potenza economica di questa portata.

Intanto il nostro Renzi, anziché fare gli interessi dell’Italia, va a promettere miliardi di euro per l’Ucraina.

Mosca, 19 mag. – Gli eventi in Ucraina e lo scatenarsi del neo-nazismo dimostrano quanto possa essere pericoloso qualsiasi tentativo di rivedere e distorcere la storia: il monito arriva dal presidente russo, Vladimir Putin, che ha parlato con i media cinesi alla vigilia della visita che inizierà domani nella Repubblica popolare.

“Abbiamo visto tentativi di rivedere e distorcere la storia, con crescente frequenza”, ha denunciato nell’intervista riportata in russo sul sito del Cremlino e ripresa dalle agenzie nazionali. “Le conseguenze possono essere estremamente pericolose”, ha avvertito Putin, “lo provano i tragici eventi in Ucraina, lo scatenarsi di forze neo-naziste che hanno dato vita a un vero e proprio terrore contro la popolazione civile”.

Secondo Putin, Russia e Cina concordano sul fatto che sia oggi “inaccettabile” rivedere i risultati della Seconda guerra mondiale e continueranno a “contrastare i tentativi di falsificare la storia e glorificare il nazismo”.

Il Cremlino ha reso noto che Putin ha inoltre dato ordine di mettere fine alle esercitazioni militari al confine con l’Ucraina e che ha disposto che le truppe interessate all’operazione nelle regioni di Rostov, Belogorod e Bryansk facciano ritorno alle loro basi permanenti.

Il presidente russo ha poi accolto con favore l’avvio del dialogo tra le autorita’ di Kiev e i “sostenitori della federalizzazione” dell’Ucraina. Lo ha fatto sapere il Cremlino in una nota, in cui si riferiscono i risultati dell’incontro di oggi del capo di Stato con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza russo.

Nella seduta, svoltasi a Sochi, Putin ha discusso non solo di Ucraina, ma anche dei rapporti con la Cina, dove da domani sara’ in visita ufficiale. Domani a Shnaghai Putin vedra’ il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Tra i “temi globali di attualita’” che tratteranno, vi sara’ anche la crisi ucraina, ha aggiunto il portavoce.

Dopo che la Nato ha accertato ancora una volta l’assenza di segnali del ritiro delle truppe russe dall’Ucraina annunciato da Putin, gli Usa chiedono “prove certe”. Prima di giudicare, occorrono “prove certe e chiare” del ritiro, ha spiegato un funzionario dell’amministrazione americana. Nel frattempo la Russia inizia a smarcarsi dai mercati europei, dipendenti dal suo gas, ma diventati ostili per la crisi ucraina.

Per questo il colosso energetico Gazprom si appresterebbe a firmare un accordo per la fornitura alla Cina di 38 miliardi di metri cubi gas per 30 anni a partire dal 2018 per un controvalore di 456 miliardi di dollari. Controparte dell’intesa in via di definizione la China National Petroleum Corporation (Cnpc).

Il prezzo medio, riferisce la tv Russa Today vicina al Cremlino, e’ tra i 350 e i 400 dollari per mille metri cubi, contro i 485 chiesti al’Ucraina dopo la caduta dell’ex presidente filo-russo Viktor Yanukovich.

RENZI, DA UE ARRIVI MESSAGGIO SOSTEGNO FORTE “Martedi’ prossimo si riunisce a Bruxelles il Consiglio dei capi di Stato e di governo con un odg molto delicato: tutti siamo impegnati perche’ sia forte il messaggio dell’Unione Europea, di sostegno, anche finanziario, all’Ucraina e per una Ucraina integra e inclusiva”. Lo dichiara il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante la conferenza stampa congiunta con il primo ministro polacco Donald Tusk. (AGI) .

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