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Russia, giro di vite contro la pedofilia

Creato il 13 luglio 2011 da Alessandroronga @alexronga

Russia, giro di vite contro la pedofilia

Dmitrij Medvedev

Reclusione fino all’ergastolo e castrazione chimica per chi viene giudicato colpevole di reati sessuali contro l’infanzia: la Russia inasprisce le pene contro la pedofilia con importanti modifiche al codice penale. Il presidente Medvedev si è detto pronto a promulgare la legge, ma ha suggerito alla Duma di applicare la pena della castrazione solo dietro espressa richiesta del condannato, mentre il suo partito Russia Unita, forte della maggioranza alla Camera Bassa, vuole invece renderla trattamento obbligatorio.
E’ però questo il solo punto di divergenza tra il Cremlino  e la Duma: l’entrata in vigore della nuova legge, già approvata in seconda lettura, è ormai cosa fatta, poichè è assolutamente improbabile che il presidente russo possa porre un veto qualora gli emendamenti da lui suggeriti dovessero essere respinti. Medvedev era infatti stato tra i primi in Russia a proporre la castrazione chimica contro i pedofili, sottolineando come la pena per tali crimini (già in uso in alcuni paesi europei) dovesse essere quanto più dura possibile: “Un approccio liberale in questi casi è del tutto inaccettabile”, aveva tuonato in maggio.

L’approvazione in Russia di una più severa normativa di contrasto ai crimini contro l’infanzia non era più posticipabile. In una società in continua trasformazione come è quella russa, le fasce deboli della popolazione sono quelle che pagano il prezzo più alto del cambiamento e l’infanzia è senz’altro la vittima principale dei continui contraccolpi sociali. La diffusione dell’alcolismo e della tossicodipendenza all’interno delle mura di casa ha trasformato la famiglia in una fonte di pericolo per il bambino, visto che la gran parte degli oltre 100mila crimini commessi nel 2009 contro i minori ha avuto luogo tra le pareti domestiche. Tra di questi, 9.500 reati a sfondo sessuale, inclusi i numerosissimi cyber-crimini: secondo la Internet Watch Foundation, la Russia lo scorso anno è stato il secondo paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per diffusione via web di materiale pornografico avente come protagonisti bambini ed adolescenti, nonostante la campagna del Cremlino contro la pedopornografia on-line nel 2009 abbia portato alla chiusura di oltre 5000 siti web.

Già a novembre scorso, durante il suo messaggio annuale alla nazione, Medvedev aveva affrontato il tema della tutela dell’infanzia come salvaguardia del futuro della società russa. Mai appello fu così realistico: secondo un rapporto UNICEF pubblicato ad inizio 2010, la popolazione russa è diminuita di quasi 12 milioni in 13 anni, passando dai 38 milioni del 1995 ai 26,5 milioni nel 2008.Pper via del crollo della natalità nell’ultima decade, nei prossimi dieci anni in Russia il numero di bambini dovrebbe ridursi di circa 300mila unità all’anno, tanto che il Paese vedrà calare la propria popolazione di altri 5 milioni di individui entro il 2025.

Vedi anche:
Il calo demografico inquieta il Cremlino

Approfondimenti:
L’infanzia violata spaventa la Russia
(da Il Punto n.24 del 9 giugno 2010)


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