C’è tanto, forse troppo da dire sulla Russia odierna, che impatta alla Spartak Arena per 1-1 contro la tutt’altro che temibile Moldavia, a quota zero punti prima di oggi pomeriggio, già battuta da Montenegro ed Austria. Una Russia lenta, prevedibile, senza idee, quasi giocasse un’amichevole estiva senza alcun significato. E con un Capello apparso confuso, demotivato, probabilmente bollito, capace di operare sostituzioni incomprensibili e difensive in una partita che i suoi non dovevano sbagliare.
Il pareggio per 1-1, frutto del rigore trasformato da Dzyuba (in foto la sua disperazione) cui ha risposto l’ex Anzhi Epureanu con un bel colpo di testa, è un vero e proprio fallimento, di una squadra che ha mostrato – priva del lungodegente Shirokov e di Kokorin – di essere più che mediocre. Il 4-4-2 di partenza, con lo snervante Dzagoev, capace di sbagliare decine e decine di palloni semplici – nel ruolo di centrocampista centrale, non convince. Granat terzino (ma ha poche colpe, visto che nasce centrale difensivo) nemmeno; alla fine gioiscono solo i moldavi, che mettono in campo la grinta e gli attributi che i padroni di casa dimenticano negli spogliatoi, e escono invitti nonostante il bagaglio tecnico inferiore (ma di quanto?).
La Russia sale a quota cinque, lasciando quindi per strada punti preziosi in ottica qualificazione.
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