la Turchia è talmente coinvolta con i traffici del Califfato da non temere una grossa crisi diplomatica (come quella che ha seguito l’abbattimento del Sukhoi russo), pur di proteggerli. In realtà il contrabbando di prodotti petroliferi dalla Siria oltre il confine turco è un’attività che va avanti da decenni: solo che dal 2014, quando lo Stato islamico controlla gran parte dei giacimenti petroliferi siriani (e di alcuni in Iraq), questi traffici sono praticamente gestiti dagli uomini del Califfato. È molto probabile che diversi business man turchi, così come funzionari frontalieri ed elementi (deviati) dei servizi segreti di Ankara, siano parte attiva di questi traffici,
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Russia, Turchia e il petrolio del Califfo – da Formiche.net, novembre 2015
Creato il 03 dicembre 2015 da Paolo Ferrario @PFerrarioI suoi ultimi articoli
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