RUSSIA: Verona è la preferita di Mosca

Creato il 04 settembre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 4 settembre 2013 in Russia, Slider with 0 Comments
di Silvia Padrini

La Russia approda a Verona. Non solo la cultura, ma anche l’economia, la finanza e il commercio del grande vicino d’Europa fioriscono nella città scaligera.

Ma cominciamo dalla cultura. Oltre mille volumi di letteratura russa in lingua originale costituiscono il patrimonio che dal 2 settembre è a disposizione di studenti, ricercatori, docenti e appassionati nella nuova biblioteca fondata dall’associazione Conoscere Eurasia. L’associazione, con sede nella centralissima via Achille Forti, è nata nel 2008 su iniziativa di persone e società italiane con il fine di promuovere le relazioni culturali ed economiche tra l’Italia, la Federazione Russa e la Comunità Economica Eurasiatica (a cui aderiscono Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan).

Conoscere Eurasia non si limita al panorama culturale, dunque. Come ha dichiarato il presidente dell’associazione, Antonio Fallico, “i rapporti bilaterali tra la Russia e Verona sono in continuo fermento”. Questo intenso movimento che collega e avvicina la città veneta e la Russia di Putin si esprime sia nei rapporti già esistenti che nei progetti – ambiziosi – previsti per il futuro. Attualmente l’interscambio ammonta a 353 milioni di euro, circolanti soprattutto nei settori dell’edilizia, del marmo (l’attività economica prevalente alle pendici dei monti Lessini), dell’agroalimentare, del vino, ma anche dell’alta tecnologia e della meccanica. Una cifra notevole, che sembra destinata a disegnare una parabola ascendente.

La Russia dimostra di essere più che interessata alle relazioni privilegiate con Verona. La scorsa primavera, un accordo ha ampiamente agevolato e velocizzato i commerci internazionali grazie alla presenza fissa di due funzionari russi che sbrigano le pratiche di formalizzazione doganale a distanza: Verona è l’unico luogo in Italia in cui la ricezione e l’invio di merci via container e aereo richiede un solo giorno di pratiche, dimenticando le settimane di attesa che caratterizzano tutti gli altri snodi commerciali. Dal 2014 il traffico di merci tra Italia e Russia vedrà un’ulteriore miglioria. Con il nuovo anno, alla stazione Porta Nuova di Verona si inaugurerà il primo treno merci diretto con destinazione Russia.

A benedire il nuovo, proficuo collegamento non mancherà il sindaco della città Flavio Tosi, che sarà presente anche ad un grande evento in programma per il mese prossimo: si terrà il 17 e 18 ottobre nel palazzo della Gran Guardia, prestigioso dirimpettaio dell’Arena, il Forum Eurasiatico per l’innovazione e l’internazionalizzazione. Il grande simposio per le relazioni economiche tra Italia e Russia ci riporta a Conoscere Eurasia.

Secondo lo statuto dell’associazione, essa ha intenti di promozione economica, oltre che culturale: il forum è organizzato, infatti, dalla stessa associazione Conoscere Eurasia, insieme a Intesa Sanpaolo e Gazprombank. La prima potrebbe sembrare un mondo a parte rispetto agli altri due enti, invece ha più punti in comune che differenze. Uno su tutti, un nome: Antonio Fallico. L’ex professore, da decenni uomo chiave per la Russia, è presidente di Conoscere Eurasia e presidente di Banca Intesa Russia, la quale fa investimenti congiunti con Gazprombank (tra cui il Fondo Mir Capital, con investimenti anche in Veneto nel settore ortopedico).

Antonio Fallico è persona molto nota tra i politici, tra gli imprenditori, ma anche tra i giornalisti e persino tra gli editori. Fu consulente di Berlusconi per Fininvest, è stato nominato da Putin Console onorario della Federazione Russa a Verona, è stato Consigliere generale del segretariato della Comunità Economica Eurasiatica, ha diretto per dieci anni la rivista Incontro, Il Fatto quotidiano l’ha chiamato “l’uomo di Dell’Utri a Mosca”, si dichiara un fervente comunista e ha pubblicato sotto pseudonimo (Anton Antonov) il romanzo Prospettiva Lenin. Il pubblico e la critica non l’hanno consacrato a romanziere del secolo – e nemmeno dell’anno – , ma l’economia e la politica l’hanno innalzato a intermediario d’eccellenza tra Italia e Russia.

Fallico ha magistralmente tessuto tutti i fili delle relazioni italo-russe e le prospettive di futura collaborazione si preannunciano ancora più strette.

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