RUSSIA: Verso Sochi. Punizioni collettive, e il ritorno di Kudrin

Creato il 11 novembre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 11 novembre 2013 in Russia, Slider with 0 Comments
di Giovanni Bensi

Punizioni collettive per scoraggiare il terrorismo – come ai vecchi tempi

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che introduce sanzioni per i parenti diretti o acquisiti dei terroristi, a partire dal risarcimento dei danni materiali e morali degli attentati a loro attribuiti. La legge colpisce oltre all’autore di un attentato, “i suoi familiari e altre persone le cui vite, salute e benessere gli sono a cuore a fronte di una relazione personale”. I beni di tal persone saranno inoltre sottoposti a controlli stringenti per individuarne l’origine.

La legge, che introduce pene carcerarie fino a dieci anni e sanzioni di 500mila rubli, oltre 15mila dollari, contro chi fornisce addestramento a terroristi, era stata presentata al Parlamento da Putin lo scorso settembre in vista dei Giochi olimpici di Sochi.

Queste norme sembrano ispirate al principio della “responsabilità collettiva” caratteristico di molti regimi totalitari, fra cui quello della cessata URSS, dove erano previste sanzioni (ai tempi di Stalin particolarmente pesanti) per i “membri della famiglia” (“členy sem’i”) di persone condannate come “nemici del popolo” o per “attività antisovietica”.

Il ritorno di Aleksej Kudrin nell’entourage di Putin

Nel frattempo, tutti si riciclano. Infatti torna in scena a Mosca Aleksej Kudrin, l’ex ministro delle finanze che aveva garantito all’estero la stabilità monetaria della Russia durante la crisi del 2008 e che tre anni dopo era stato costretto a rassegnare le dimissioni dall’allora presidente Dmitrij Medvedev.

Come ha reso noto lo stesso Kudrin con un tweet, è entrato a fare parte del “presidium del Consiglio economico del presidente”, di cui fanno parte il vice premier Igor Shuvalov, il ministro delle finanze Anton Siluanov e la governatrice della banca centrale Elvira Nabiullina, insieme a cui discutererà “dei problemi più urgenti” del paese. Kudrin, che ha 53 anni, non aveva nascosto il suo interesse per le proteste contro i brogli alle elezioni alla fine del 2011.

Il ministro della difesa commenta le minacce alla Russia: terrorismo ed espansione della NATO in primis

La Russia si sente minacciata. Il terrorismo e l’espansione della Nato verso i confini della Russia costituiscono le due minacce principali alla sicurezza nazionale, denuncia il ministro della difesa russo Sergej Shoigù.

In una intervista alla rete televisiva pubblica “Rossija-1”, Shoigù ha sottolineato il pericolo posto dai jihadisti che combattono in Siria, nel Mali, in Libia, ma anche la minaccia che continua a porre il proseguimento dei tentativi della Nato di portare le sue infrastrutture ed estendere la sua presenza verso i confini della Russia, progetti che, secondo Mosca, “sono del tutto privi di una ragione”. “Continuiamo a parlare e parlare, a sorriderci, ma l’avvicinamento prosegue”, ha sottolineato il ministro.

In ultimo, Shoigù ha ribadito anche i timori di Mosca per il traffico di stupefacenti provenienti dall’Afghanistan ed escluso che la Russia potrà mai avere forze armate completamente professionali. “Il nostro territorio e’ troppo esteso per questo”, ha affermato.

Foto: Timubl, Flickr

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