Certo questo ceto politico rappresenta una specie di sfida alla logica e alla fisica: si è appeso per la palle che non possiede a una presunta necessità. Ma appena si va a vedere dietro il compunto e patriottico pretesto, è ben chiaro che l’ananke invocata per la perpetua rinuncia alle idee, alle speranze e persino al buon senso, serve solo alla sua sopravvivenza anche a costo del massacro del Paese.
Sentire che la fondazione di Rutelli, uno degli uomini che dal centro cerca di giubilare l’articolo 18, si è intascata quasi 900 mila euro, passati dal tesoriere Lusi, francamente grida vendetta. Un po’ perché è sempre più chiaro che in quel cortile e in altri analoghi tutti hanno becchettato dai 214 milioni della Margherita, un po’ perché è desolante constatare il livello di ipocrisia, di superficialità, di noncuranza verso il Paese che viene espressa da questi giri di denaro. Più ancora che corruzione e spreco, questa vicenda fornisce la prova dell’impressionante vuoto di idee che viene colmato col denaro. E tanto per dire monsignor Ruteli che sostiene di essersi impoverito con la politica, confessando dunque di essere un possidente visto che il lavoro non è mai entrato per sbaglio nella sua vita , con tutto quello che invece è entrato, ha chiamato la sua fondazione Cfs, che starebbe per Centro per il futuro sostenibile. Adesso capiamo benissimo cosa si intendesse per futuro sostenibile, solo che il buon monsignore e i suoi amici non hanno fatto nemmeno caso al fatto che Cfs è la sigla che in tutto il mondo sta per Sindrome da stanchezza cronica. Insomma questo è il livello della gente che ci governa e che oggi pontifica sui benefici di togliere le tutele del lavoro.
Bè già un partito che si chiama come una vecchia marca di benzina, ricordate “con Api si vola”, è tutto un programma. Già il fatto che Rutelli allergico a pane e cicoria si sia deciso a fare il pieno con la vecchia marca, dopo essersi accorto che il Pd era troppo a sinistra, è sorprendente come una località che si trova a ovest di Paperino. Già la fondazione degli stanchi cronici ravvivati da qualche passaggio in banca è qualcosa che nemmeno Woody Allen sarebbe capace di inventarsi. Ma adesso volerci far credere che gli assegni arrivassero ad insaputa di tutti e dello stesso Rutelli è come il racconto di Ali Babà e dei 40 ladroni.
E vedete non ladroni per quei soldi sottratti a tutti i cittadini per fare i comodi propri. Ladroni perché oggi, nel tentativo quanto mai arduo di giustificare la loro esistenza in politica, questi sciagurati stanno rubando conquiste e diritti, per giunta nascondendosi dietro il borsalino di un vegliardo. Certo ci sarebbe da scrivere facc iur self, così come si pronuncia, ricordando quella memorabile lettura in inglese che Rutelli fece per inaugurare il sito del turismo italiano (altra ruberia), ma la volgarità è sempre troppo troppo facile. E purtroppo non raggiunge mail il livello di volgarità politica a cui assistiamo.