Secondo l’ong Human Rights Watch, “disturba il silenzio” di Kigali sulla vicenda dell’attivista Gustave Makonene, ucciso sei mesi fa lungo uno strada che porta al lago Kivu.
L’uomo era il coordinatore di Trasparency International, organizzazione di lotta alla corruzione, nella città di Rubavu (ovest).
La polizia ruandese ha interrotto le indagini ma la procura di Kigali ha assicurato che “sta esaminando ogni prova raccolta”.
Nel contempo in Gran-Bretagna, uno dei più importanti donors del Rwanda, il partito laburista ha chiesto al governo di sospendere gli aiuti a favore di Kigali fin quando le sue autorità “non avranno fatto piena luce su una serie di omicidi ai danni dei suoi cittadini in esilio”.
Lo scorso 31 dicembre in Sudafrica è stato assassinato di Patrick Karegeya, l’ex capo dei servizi segreti ruandesi.
Chiarezza è d'obbligo a Kigali.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)