In merito alla possibilità reale di correre per il terzo mandato presidenziale, Washington ha criticato senza mezzi termini l'intento del presidente ruandese Paul Kagame.
Anche se non sono state palesate da parte degli Usa le possibili eventuali ritorsioni nei rapporti bilaterali.
Paul Kagame, a sua volta, ha risposto molto disinvoltamente alle critiche via twitter. E non è la prima volta che l'uomo politico lo fa.
Naturalmente Kagame ha sottolineato sopratutto la volontà popolare espressa dal Referendum costituzionale ultimo, che lo autorizza a candidarsi.
Inoltre ha precisato più volte che, a vittoria ottenuta nel 2017, sarebbe per lui e solo lui a caricarsi un grosso fardello nel guidare la nazione in prospettiva di un'ulteriore e continuativa crescita politica, economica e sociale.
Naturalmente l'opposizione interna non è affatto di questo avviso perché teme l'eventualità di una guida sempre più autoritaria e meno democratica nei fatti come si è già avuto già modo di vedere in alcune circostanze negli ultimi anni.
Non dimentichiamo, tuttavia, che una democrazia all'occidentale oggi è quasi impossibile nelle realtà statali africane per una questione storica oggettiva.
Ci si arriverà certamente ma i tempi non possono non essere che lunghi. Un passo dopo l'altro, insomma.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)