Ryder Hesjedal ammette di aver fatto uso di doping

Creato il 01 novembre 2013 da Worldxcmtb @WorldXCMTB

Ryder Hesjedal, fresco vincitore nel 2012 del Giro d'Italia e corridore del Team Garmin, ammette di aver fatto uso di doping ai Campionati Mondiali XCO 2003 che si erano svolti a Lugano (Svizzera), dopo essere stato citato nel libro di Michael Rasmussen, anche lui ex prof della mtb e campione del mondo XCO ad Aare (Svezia) nel 1999.
Ryder Hesjedal, dopo una stagione opaca su strada, ha fatto questa dichiarazione fornendo ulteriori informazioni e ricevendo parole di elogio dalla Wada. Non è della stessa lunghezza d'onda Parisien, atleta Canadese, riserva alle Olimpiadi di Pechino nella quale i titolari erano appunto Hesjedal e Barry, altro neoconfesso per doping:"Sono disgustato dal loro atteggiamento, soprattutto se penso che avrei potuto partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino, dove ero riserva, ed invece ho dovuto accontentarmi di vedere correre quei due. Provo disgusto e frustrazione per quanto è successo e per come si sono comportati. Sono degli imbroglioni che, con il loro atteggiamento, hanno condizionato buona parte della mia carriera, soprattutto quando ero giovane. Non c’è rimedio a questa situazione, dovrò essere io a metabolizzare, ma nessuno mi ridarà quello che mi è stato rubato. E nessuno punirà né Hesjedal né Barry. Se non è frustrante questo".
"Ho amato e amo questo sport, ma più di dieci anni fa ho scelto la strada sbagliata", questa la confessione di Hesjedal agli organi di stampa internazionali. Rasmussen ha confessato di avere fatto uso di sostanze illecite dal 1998 al 2010 insegnandone i trucchi a Hesjedal, allora talento nella Mountain Bike. Da segnalare il podio in quei maledetti mondiali 2003 di Lugano: 1° Meiraghe (escluso successivamente per Epo), 2° Hesjedal, 3° Paulissen (fermato 2 anni nel 2010 per positività ad un ormone).
Rasmussen dichiara nel suo libro che avrebbe insegnato tutti i trucchi ad Hesjedal nel 2003 vista la sua imminente partecipazione alle Olimpiadi di Atene ma di non averlo mai visto iniettarsi nulla.

Che dire, sicuramente nessuno dei due è da giustificare, nemmeno personaggi come Rasmussen che per convenienza prima si dopano (ottenendo fama e soldi) e poi, pentendosi, scrivono libri.


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