s-dire avresti dovuto
in quel confine
che separa la tua
dall’altrui soglia.
s-dire e strappare gemme
di vissuto
fresca canicola,
emozione.
(more)
nel vuoto criptoportico del cuore
hai lasciato risuonare
solo suoni
ho adorato le tue parole
senza labbra
che erano my cat
e mia favella,
stento a trovarti
oggi in questo fresco,
in questi soffi
di realtà dovuta
gli occhi ingannati dal sole,
abbacinati
chiedono alle parole
un altro senso,
chiedono altri sensi
e altre parole
(il confine tra il senso e le parole
è nella sgrammatura
della notte?)
Limes
nelle anse di un fiume
mentre il fumo
sale dall’acqua
potrei/si potrebbe
parlascoltare
noi sospesi
e lenti
e gli occhi a dire
fin dove si può dire
spostare un limes
sconfinare porte
l’acqua tra salici e canneti
vedere, in un dedalo sabbioso,
cormorani anatre aquile
palustri
scivolare
mentre tra l’instabile e il sabbioso
ci addentriamo
(acqua, acquaverde attorno,
un altro mare)
la pavoncella di notte
urla rauca
si insinua nel buio
scava dentro
nuovi pertugi
tra antiche paure
per prendere il largo
e poi volare
sogno un incontro
che si stenda largo
tra i canneti del fiume e tra gli aironi,
i cavalieri d’acqua sulla riva,
forti e leggeri i colpi
sulla barca.
i rumori arrivano smorzati
tra parole
e i nostri gesti
(construendi è vero)
sopra coincidenze degli opposti
risicati e balordi
come me