Gran parte di quest’area verde appartiene al Demanio della Provincia e come gran parte dei beni pubblici, sono appartengono a tutti e di nessuno. La stessa Provincia da anni sta rinunciando ad occuparsi della sua manutenzione ordinaria, lasciando sfruttare solo alcune aree sparse nel parco, a privati cittadini che ne fanno uso personale, che non si configurano gli interessi pubblici più generali.
Se la Provincia, proprietaria dell’area non ha più la volontà di curarne la sua manutenzione, non dovrebbe intervenire il Comune di Perugia per rivendicarne l’uso più appropriato per i suoi abitanti, obbligando la stessa Provincia ad eseguire quel minimo d’interventi di conservazione, sia dei percorsi stradali come della vegetazione arborea lasciata incolta e abbandonata.
Dovrebbero essere investite le poche risorse finanziarie, affidando i lavori di manutenzione a imprese serie, che gli uffici competenti ne controllino il lavoro effettivamente eseguito. Più volte abbiamo sollecitato i rappresentanti della Provincia, dall’ex Presidente Guasticchi, all’Assessore per il demanio Mignini, oltre che i vari Dirigenti interni, perché sia ripresa in considerazione, la manutenzione e riqualificazione del Parco di S. Margherita.
Solo a seguito di queste ripetute sollecitazioni sulla stampa locale, i menzionati responsabili dell’amministrazione provinciale, hanno risposto di volta in volta, con annunciati progetti in parte fantasiosi, sulle buone intenzioni, di riqualificazione del Parco S. Margherita. Annunci che non hanno avuto riscontri di soluzioni concrete, giustificandosi ogni qualvolta, con il solito ritornello, della mancanza di fondi per l’attuazione dei progetti pubblicizzati. Forse sarebbe più onesto risponderci, che non ci sono serie intenzioni di voler riqualificare il Parco di S. Margherita, poiché questo non rappresenta, una priorità utile, che possa nello stesso tempo, contribuire anche, nei consensi elettorali.
Se la nuova Amministrazione provinciale, decidesse infine di voler prendere in considerazione la riqualificazione del Parco di S. Margherita, le risorse finanziarie necessarie, a nostro avviso potrebbero essere ricavate, da un risparmio sulla spesa pubblica della gestione amministrativa, cominciando con il taglio del numero dei dirigenti provinciali, che solo per questi, sono spesi oltre 1 milione e 700 mila euro, che poco si giustificano per la piccola Provincia di Perugia.
In questo periodo di vacche magre, come lo è per tutti gli enti pubblici, il risparmio della spesa, non deve avvenire soltanto compiendo tagli sui servizi ai cittadini e per le manutenzioni del patrimonio pubblico esistente, ma piuttosto riducendo le altre spese, come quelle per gestione amministrativa burocratica, a cominciare dal numero dei dirigenti e dei loro eccessivi compensi, nonché sui premi di produttività, non sempre corrispondenti agli effettivi risultati raggiunti. Solo così, i cittadini finalmente, comincerebbero a percepire un cambiamento effettivo, nella gestione degli interessi pubblici e potrebbero riavere più stima per le Istituzioni.
Per concludere, se la Provincia vuole darci un segnale di sensibilità al nostro ennesimo, potrebbe cominciare, con il riaccendere le luci notturne nel Parco di S. Margherita ingiustificatamente spente da diversi anni.
Giuliano Cianelli