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S. Maria Assunta. Da pieve a Duomo di Gemona del Friuli

Creato il 01 giugno 2011 da Emanuelesecco
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Forse qualcuno di voi sarà curioso riguardo alla storia del duomo che potete ammirare sulla testata del mio blog. Ad altri sono sicuro che non può fregargliene di meno.
Be’, oggi ho voglia di raccontarvi a grandi linee la sua storia.
È ormai assodato che si tratta del Duomo di Gemona del Friuli, cittadina friulana in provincia di Udine e di origini celtiche.

Le prime testimonianze di insediamenti di origine celtica risalgono intorno al 500 a.C., quando la cittadina rappresentava il passaggio obbligato che dall'Adriatico si dirigeva verso i valichi alpini nord-orientali. Il passaggio passava per l’attuale centro cittadino, via sicura che affiancava le antiche paludi del fiume Tagliamento.
In epoca romanica diventa parte della via Julia Augusta, come ci è testimoniato dalla fontana Silans (trad. dal latino = fonte).
Possiamo trovare una menzione alla cittadina di Gemona nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono e risalente al 611 d.C., nella quale nota ci viene presentata come un castello inespugnabile.
Il periodo che ci interessa è proprio quello che va dal XII al XIV secolo, quando Gemona era prima libero comune e poi importante centro di traffici commerciali sotto al Patriarcato di Aquileia.
La prime notizie che abbiamo del duomo risalgono al 1190, quando era ancora la chiesa di Santa Maria Pieve; diventata poi, nel 1217, Pieve di Santa Maria Assunta.

Ah già, ma cos’è una pieve?
Una pieve (dal latino plebs, ovvero “plebe”) è una chiesa rurale dotata di battistero.
Le pievi sono più che altro diffuse nel Nord Italia (se avete notizia dell’esistenza di qualcuna di esse anche nel Sud fatemelo sapere, ma non penso che ve ne siano).
Questo termine ha una lunga storia. Durante la caduta dell’Impero Romano la pieve era un territorio amministrato da autorità religiose. Con l’arrivo dei Longobardi il significato muta, andando ad indicare la plebe, le popolazioni assoggettate al potere.
Si sa, però, che il termine pieve venne da subito utilizzato per indicare i suddetti tipi di chiesa, che si diffondo a partire dal V sec. d.C. e cominciano ad essere ampliate e dotate di campanili dal IX al X sec. d.C. Dal X sec. in poi, “pieve” diventa ufficialmente il nome dei centri di circoscrizione ecclesiastica come, appunto, la pieve di Santa Maria Assunta.
Ed eccoci quindi all'origine del termine “pievano”, in friulano plevan, che bene si ricorderà chi ha letto Il Formaggio e i Vermi di Carlo Ginzburg e altri libri riguardanti la storia dei piccoli centri friulani (o semplicemente chi parla friulano).

Piccola parentesi sulla terminologia. Dicevamo…
Nel 1290 inizia la ricostruzione della pieve, ad opera dell’architetto-scultore Maestro Giovanni, per farla diventare un duomo a tutti gli effetti. I lavori continuano e nel 1337, il giorno di Pentecoste, il Duomo di Santa Maria Assunta viene consacrato. Nel 1348 un terribile terremoto danneggia l’edificio, il campanile e la figura di S. Cristoforo che «si fesse tutta per lo lungo» (Villani, Cronica).
Durante la sua lunga vita, il duomo ha subito vari lavori di ristrutturazione ed abbellimento, ma il guaio maggiore doveva accadere nel 1976, durante il terremoto che mise in ginocchio il Friuli.

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«Le scosse telluriche del 6 maggio e 15 settembre lesionano gravemente le murature, dissestano il tetto, fanno crollare l’intera navata destra assieme alle cappelle ed alla sacristia, nonché una parte del muraglione che sostiene il sagrato, la parte terminale del frontone della facciata, il soffitto dell’abside e l’intera torre campanaria»1

I lavori di ricostruzione, eseguiti con le sue pietre originali, cominciano nel 1981 per terminare un lustro dopo, il 4 maggio 1986, a dieci anni dalle scosse.
Se vi capita andate a visitarlo. Prima di tutto per omaggiare il lavoro benemerito di coloro che lo ricostruirono pietra per pietra; e questo vale anche per i paesi circostanti a Gemona, come Venzone, il quale Duomo di Sant’Andrea Apostolo è stato anch’esso ricostruito pietra per pietra. In secondo luogo, il Duomo di Gemona ospita opere d’arte davvero interessanti e tesori magnifici da assaporare con gli occhi.
Detto questo, è venuto il momento di terminare questo post, e voglio farlo con un estratto proveniente dal libro scritto da mio fratello, nel quale viene fatta menzione di un episodio che si dice essere accaduto a Gemona dopo la scossa di terremoto che rase al suolo metà Friuli. Lo cito:

«Quel vecchio coperto di polvere frugava tra le macerie del Duomo, ferocemente. Riversava sui detriti una collera antica. Sudava e si affannava, il respiro grosso, affaticato. Bestemmiava tra i denti per lo sforzo ma non rinunciava. Più non trovava e più cercava.
Poi. Un urlo grottesco si alzò dalle sue labbra.
-Guarda! Guarda quello che hai fatto!.
Il vecchio impugnò a due mani il Cristo crocefisso e lo elevò al cielo.»2

 

Sperando di avervi fatto, ancora una volta, cosa gradita,

E.


1. Aa. Vv., Il Duomo di Gemona, Comune di Gemona del Friuli, 1987, p. 14
2.Gianluca Secco, Postumi di un Passato, Aletti Editore di Altre Sembianze S.r.L., Villalba di Guidonia, p. 50 V4DX6RV7YBK2

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