Sabato 15 dicembre:difesa dell’ambiente ancora o sudditanza all’acciaio.

Creato il 08 dicembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

Sabato 15 Dicembre l’ennesima manifestazione a Taranto.

I motivi per esserci sono tanti,altri per non esserci anche.

Passiamo ai primi.

Come si evince dal manifesto dell’associazione “Taranto Libera”

si parla anche del diritto alla salute sancito dalla Costituzione,diritto annullato dal decreto firmato dal Presidente della Repubblica Napolitano,che ha riaperto la produzione all’Ilva di Taranto.

Quindi dovremmo scendere in piazza,andare a gridare questo diritto e sentirci vittime sacrificate in nome di un bisogno,quello dello Stato,di non perdere un pezzo importante dello scheletro della produttivita’ industriale italiana.

Un diritto che nega un altro,quello della salute e dei rischi che ha la grande fabbrica a ridosso della citta’ jonica.

Anticostituzionale sembrava questo decreto firmato da Clini e Napolitano,decreto che ha fatto storcere il naso al Gip Todisco che si e’ vista annullare tutto il lavoro fatto in questi mesi e anzi,si e’ vista azzerare tutti i sequestri imposti all’azienda di Riva.

Veniamo ai motivi per non esserci.

Prima di tutto la sfiducia che ha creato questa spallata della politica al movimento ambientalista jonico,il quale ha subito il colpo innegabilmente e cerca,adesso con forza e coraggio,di concentrarsi con iniziative popolari per ricreare percorsi di protesta soppiantati dall’azione giuridica.

Molti sono esausti e tra loro pensano di essere stati manipolati e sconfitti da poteri piu’ forti dei loro diritti gridati in manifestazioni e social network.

Non essere piu’ parte di una protesta e’ presa di posizione logica anche per alcuni versi e forse anche capibile.

Passare dalla parte della vittima senza piu’ forza di reagire e’ lo scotto della piazza tarantina che,avvilita,perde potere anche numericamente poiche’ non avendo piu’ l’arma della giustizia(Todisco…)pensa di non essere piu’ utile al processo di un cambiamento della citta’ stessa.

Vedremo adesso sabato la risposta della citta’ tarantina e se ci sono ancora margini di speranza contro anche un futuro che sembrerebbe gia’ scritto in nome dell’acciaio e della continuita’ sua stessa per la citta’ di Taranto.



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