Magazine Cultura

Sabato 22 ottobre alle 17,00 da Libra PoEtica

Creato il 20 ottobre 2011 da Vivianascarinci

sabato 22 ottobre

17.00 – 20.00

Libreria Libra PoEtica

Via San Michele 63 – Morlupo ROMA

Francesco Colia, La rivista Filosofi per Caso, La Libreria  Libra, L’Associazione PoEtica

presentano

Comunicazione virtuale, comunicazione reale

Là dove c’è pericolo, cresce anche ciò che salva [F. Hölderlin]

di Francesco Colia

codirettore della rivista Filosofi per caso

(…) La parola caso è volta a far capire che l’amore per il sapere non è qualcosa di costruito nell’accademie delle “scienze”, per essere trattato solo in un determinato ambito; ciò che anima filosofi e lo spirito umano in generale è la possibilità di poter esprimere liberamente ciò che si è, senza pregiudizi o etichette preconfezionate. Siamo fortemente convinti che il confronto e il dialogo siano fondamentali per un pensiero costruttivo in grado di riportare al centro del pensiero la riflessione vera, quella troppo spesso assopita da una realtà disgregante e ubriacante. (…)

Comunicazione virtuale, comunicazione reale

È l’epoca in cui l’informazione riesce a penetrare con forza in ogni casa, i social network (facebook e twitter in testa) e il web in generale sono un propulsore inaspettato di notizie, idee, movimenti e tutto ciò fino a un decennio fa era impensabile. Confrontarsi su questi nuovi “strumenti” non è semplice e la domanda ricorrente è: il mondo virtuale rispecchia il mondo reale? È davvero così o semplicemente siamo impreparati a queste nuove tecnologie? Accade non di rado di amplificare situazioni che nella loro intima essenza sono chiare e non hanno bisogno di parole ulteriori. La comunicazione è il tratto fondamentale dell’uomo, ciò che lo distingue in modo netto da ogni creatura. Tuttavia, si potrebbe obiettare su questa affermazione perché anche le altre forme di vita presenti sulla terra utilizzano un “linguaggio” comunicativo, ma non dobbiamo farci ingannare dalla nostra sensibilità. La comunicazione nell’uomo avviene in un sistema evolutivo complesso che non ha pari con nessun essere vivente. Ora, perché la comunicazione virtuale assume un aspetto diverso da quello reale e nel caso di Filosofi per Caso, con quello cartaceo? La risposta più immediata e scontata è: “la vita reale è fatta di carne, sguardi, gesti, emozioni, tatto cose non paragonabili ad uno schermo o ad una pagina web”. Ciononostante anche la comunicazione virtuale suscita emozioni e stimoli che non possono essere trascurati. La recente primavera araba, i numerosi blog di poesia, di scrittura o di dissidenza verso i governi “autoritari” dimostrano come lo spazio virtuale sia un’insalatiera in continuo fermento. Il mondo virtuale ha preso a pieno titolo un ruolo determinante nella civiltà occidentale; tra smartphone, tablet PC e altri sofisticati sistemi di navigazione riusciamo ad essere sempre connessi al nostro spazio web. Eppure la costante “presenza” e la grandissima quantità d’informazioni nelle pagine virtuali non fa che accrescere un paradossale senso di sfiducia e poca concretezza nell’idea stessa di condivisione. Tutto può essere “cancellato” con un semplice tasto, si possono cambiare, inventare profili, si può chiudere ogni cosa e passare oltre. Se la comunicazione virtuale non viene accompagnata da un’azione e una dedizione reale ogni cosa può assumere un sapore amaro. Nella “rete” siamo costretti ad essere sintetici, veloci e recettivi; tutto deve colpire e catturare la nostra attenzione senza troppo sforzo. Facciamo acquisti on-line, consultiamo centinaia di pagine al giorno e abbiamo la tendenza a nasconderci costruendo fantasiosi mondi onirici. La comunicazione deve sempre essere accompagnata al movimento perché ciò che è statico subisce costantemente il fascino dell’inganno. Davvero sappiamo cosa significa comunicare nello spazio virtuale? La rivista è nata per ricordare a noi stessi che esistiamo e abbiamo cura delle nostre idee e delle persone che si appassionano al nostro progetto. La rivista cartacea è qui per ricordare a tutti che ci possiamo fermare un attimo e leggere tra le mani e con le mani idee nate in uno spazio virtuale ma fatte di persone con un corpo e un’anima.



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