Magazine Cultura
Sabato 28 aprile - MASSIMO BAIONI a Caffè Letterario
Creato il 26 aprile 2012 da Caffeletterariolugo1848-1911. Decenni cruciali per la storia nazionale: dalla prima guerra d’indipendenza all’anno in cui si celebra il cinquantenario dell’unità e si avvia la campagna coloniale per la conquista della Libia. L’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano offre, attraverso le voci dei suoi diari, uno speciale, affascinante sguardo sull’Italia che nasce e si sviluppa come stato nazionale. Le guerre di indipendenza dal punto di vista di chi le ha combattute; il racconto di un capo brigante che si sofferma sugli anni 1861-1862; quello del patriota garibaldino che vive nel culto dell’eroe dei due mondi ricordando le battaglie alle quali ha partecipato come giovane volontario; le memorie di un ispettore scolastico piemontese che, nell’Italia appena unita, si muove in varie sedi disegnando un quadro d’epoca puntuale e prezioso; le trasformazioni delle città italiane e i comportamenti degli abitanti osservati attraverso la lente di viaggiatori; frammenti di quotidianità affettiva restituiti da intensi epistolari amorosi. E ancora: racconti di vita pubblica e privata di giornalisti, avvocati, magistrati e militari in carriera. Sullo sfondo, figure illustri: Mazzini, Ferdinando II e Francesco II di Borbone, Pio IX, Vittorio Emanuele II, Umberto I, Garibaldi, Nino Bixio, Agostino Depretis, Francesco Crispi: gli uomini della storia visti da uomini nella storia. Massimo Baioni è professore associato di Storia contemporanea nell’Università di Siena. Tra le sue pubblicazioni più recenti segnaliamo «Risorgimento in camicia nera. Studi, istituzioni, musei nell’Italia fascista» (Carocci, 2006) e «Risorgimento conteso. Memorie e usi pubblici nell’Italia contemporanea » (Diabasis, 2009).
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COMMENTI (1)
Inviato il 27 aprile a 11:07
Unità d'Italia fatta con il sangue di DONNE e BAMBINI e molti UOMINI che dai REGNANTI IMPERIALISTI hanno poi fatto MORIRE MILIONI di PERSONE con i nazi fascisti e Savoia nelle due Guerre mondiali e nei campi di concentramento..ma il "primo LAGER" dell'Unità d'Italia era quello funzionante in PIEMONTE alla FORTEZZA DELLE FENESTRELLE e da ricordare per SEMPRE anche i vari MOTI sorti in tutta Italia contro il RE o contro il NON volere un Italia unita a forza finiti nel sangue come la presa il sacco di Genova dove la SOLDATAGLIA DEI BERSAGLIERI DI LA MARMORA fecero SACCHEGGIO, BOMBARDARONO, STUPRAVANO, UCCISERO DONNE E BAMBINI, FUCILAVANO e RAPINAVANO, PROFANAVANO CHIESE..e questi VILI fatti di storia vera sono stati posti dal Comune di Genova in una targa alla memoria nel 2008 in Piazza Corvetto in pieno centro di Genova la targa cita testualmente: NELL'APRILE 1849 LE TRUPPE DEL RE DI SARDEGNA VITTORIO EMANUELE II AL COMANDO DEL GENERALE ALFONSO LA MARMORA SOTTOPOSERO L'INERME POPOLAZIONE GENOVESE A SACCHEGGI BOMBARDAMENTI E CRUDELI VIOLENZE PROVOCANDO LA MORTE DI MOLTI PACIFICI CITTADINI AGGIUNGENDO COSì ALLA FORZATA ANNESSIONE DELLA REPUBBLICA DI GENOVA AL REGNO DI SARDEGNA DEL 1814 UN ULTERIORE MOTIVO DI BIASIMO AFFINCHè CIò CHE è STATO TROPPO A LUNGO RIMOSSO NON VENGA PIù DIMENTICATO " IL COMUNE DI GENOVA POSE " Novembre 2008. Morando