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Sabrina

Da Navigo A Vista @navigo_a_vista

Vorrei fare una premessa, anche se credo sia una premessa inutile. Ma dico talmente tante cose inutili, che una più, una meno, non vi farà cambiare troppo l'opinione che avete della scrivente il post. Credo. Mmmm, ma si, non ce l'ho una reputazione da difendere. Vado con la cosa inutile:
Sabrina (1954)
Sabrina è Audrey Hepburn, solo Audrey, sempre Audrey, indissolubilmente Audrey. Sabrina è in bianco e nero come il magnifico vestito Givenchy del ballo di rientro, quel vestito candido con disegni neri, che credo tutte vorrebbero indossare almeno una volta nella vita. Io personalmente dopo essere stata ripassata da un rullo compressore, perché al momento credo che giusto la mia coscia abbia il giro vita di Audrey, mentre la mia vita... forse quello di Humphrey.
Sabrina è la voce doppiante di Renata Marini, una voce pacata di classe, morbida e piena di stile. Quella che all'inizio del film dice arrotando da brivido 'George, il pesciolino' [vedere video accluso :)]
Questo, e molto di più & paradossalmente SOLO questo è Sabrina. Sabrina che vive sempre, ma che nasce solo nel 1954. 
Julia Ormond che nel 1995 ha OSATO prestarsi per un remake dovrebbe essere collocata a bomba nel girone dei superbi, o forse più semplicemente in quello dei fuori di testa. Chi potrebbe pensare di accostarsi a Audrey? Una folle. Nessun altro, solo una folle. E con questo chiudo, ho visto degli spezzoni, quando i trailer giravano nell'etere, ma non mi sono prestata alla bestemmia, il film non l'ho visto e nemmeno intendo farlo. Già il fatto che lei fosse andata a seguire un corso di fotografia e non di cucina... bleah, ma perché le donne nel 1995 non possono iscriversi a un corso di cucina? Che è? Una protuberanza erniosa di femminismo militante? La Leica si, la padella no? In ogni caso Julia faceva meglio ad andare a farsi un giro in bici, invece di remakkare Audrey.
1954: i vestiti li avrei voluti tutti, mi rendo conto che la classe di chi li indossava faceva la differenza, il portamento regale, la testa che sbocciava chiara e bella da quel collo filiforme eppure forte, retto da spalle scolpite... no perché le CLAVICOLE? Vogliamo parlare delle clavicole di Audrey, meglio di no. Ci staremmo anni.
Sabrina (1954)L'attesa in stazione, tailleur ineffabile, barboncino impeccabile, pila di valige artistica e piena di meraviglie. Se non mi riconoscerai, ricordati che sarò la ragazza più sofisticata di tutta la stazione.
E i leggings, quando va nell'ufficio di Humphrey a cucinare due olive da Martini al tegamino... tutte le volte che la guardo spero che una tenia venga a stabilirsi definitivamente nel mio intestino per darmi la possibilità di avere anche solo lontanamente la sua parvenza
Sabrina (1954)
[mi metto così e vi faccio l'otaria spiaggiata? Tenia vieni a salvarmi!!!!]
Sabrina è una donna che ama non riamata, una donna che fugge a Parigi per dimenticare, il metodo dell'espatrio fino a qualche era siderale fa pareva infallibile per dare una svolta alla situazione, una donna che si iscrive a un corso di cucina ma alla fine del suo soggiorno avrà imparato molto di più: Qui ho imparato a vivere...
Ho imparato a essere qualcosa di questo mondo che ci circonda senza restare lì, in disparte a guardare...Sono certa che ora non la fuggirò più la vita...e neanche l'amore...
e impara a guardare la vie en rose... emigro anche io, vediamo 'l'effetto che fa'.
Una donna innamorata lo brucia il sufflè, una donna infelice, si dimentica di accendere il forno..! Dico bene?
È vero…ma sto cercando di guarire…E perché mai? Ne parlate come se si trattasse di un raffreddore...
disse il Barone, perché il vostro cuore non è in ciò che fate e Sabrina torna mettendo il cuore in tutto quello che fa, portando un indicibile scompiglio nella famiglia Larrabee, ma in modo chicchissimo!
E riesce ad innamorarsi di nuovo, anche se pare che si vada a parare male anche a 'sto giro,  Sono guarita, ma chi mi guarirà dalla cura? Ma Sabrina ha il lieto fine, per cui non deve guarire dalla cura, può restare tranquillamente malata!
Sabrina (1954)
Ed ecco la cura: quello che esordisce dicendo Resta tutto in famiglia! E che mi ammazza dal ridere quando si prepara per il giro in barca con il cardigan che gli arriva alle ascelle, l'ukulele e il berrettino da paperino.
Il pezzo di manzo che la Famiglia manda in campo per contrastare il gigolò biondo del fratello minore, quello che quando il padre perplesso chiede Ma te lo ricordi come ci si comporta con le ragazze? risponde serafico Mi tornerà in mente: sai, è come andare in bicicletta...

Non vi consiglio di vedere Sabrina, perché l'avrete già visto, vi consiglio di rivedere e rivedere e rivedere Sabrina, sempre, tutte le volte che avrete voglia di bellezza, di fare un balzo indietro nel tempo, di incantarvi davanti a Audrey, di sentirvi irresistibilmente romantiche, di sognare ad occhi aperti, di staccare la spina e immergervi in questo mondo in bianco e nero pervaso di luce rosa, con infinite sfumature che fanno bene al cuore.
Sabrina. Punto.







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