Un paio di mesi fa s’è fatta la raccolta della Lavanda in giardino. Certo non si immaginava che quei cinque arbustelli comprati al mercato diventassero nel giro di pochi anni una fila di veri e propri cespugliazzi, eppure… la raccolta è stata molto fruttuosa, una grande abbondanza di fiori in piena fioritura e in piena espansione del loro profumo, con in più la bellezza di trascorrere un pomeriggio diverso dagli altri.
Poche settimane dopo, ché la lavanda si secca in fretta, ecco che ho sbriciolato i fiori separandoli dai gambi secchi e ne ho fatto dei graziosi sacchettini per profumare l’armadio.
Primo: raccogliere i rami di lavanda e metterli nelle federe dei cuscini ha un ché di romantico che non mi so spiegare.
Secondo: il falò che abbiamo fatto con le vecchie piante ha sprigionato un forte profumo di incenso che saliva in un fumo densissimo, e ho scoperto così che bruciare qualche rametto di lavanda in casa ha un aroma tutto diverso e allontana gli insetti.
Terzo: mentre sbriciolavo i fiori una volta seccati, credevo fosse il sole a rallegrarmi, e invece era proprio quel profumo ad avermi acceso sulla faccia uno spontaneo sorriso rilassato, ché l’olio essenziale della Lavanda è rilassante oltre che antibatterico, antiemetico, vasodilatatore e riequilibrante del sistema nervoso.
Quarto: la lavanda è una pianta officinale con tante di quelle proprietà da far quasi spavento, in antichità era anche usata nella creazione di amuleti portafortuna, e in piccole dosi si può usare anche in cucina.
Quinto: i sacchettini che infine io e Mama abbiamo prodotto con l’uso di stoffe recuperate da vecchi abiti, sono piccoli gioielli, accessori facili da fare, che danno tanta soddisfazione e che quasi tutti gradiscono come regalo, perché sanno di tradizione, di estate, di viaggio e di natura, richiamano alla mente tante di quelle emozioni, almeno a me, che quasi una sniffata sembra un’inalazione di una droga speciale.