I teschi ritrovati in una fossa in Messico
Gli archeologi messicani hanno individuato una pietra utilizzata per compiere sacrifici umani. La pietra, utilizzata circa 500 anni fa, è stata rimossa dal luogo in cui si trovava in origine, in epoca pre-ispanica.Gli archeologi dell'INAH pensano che su questo monolite veniva fatta sdraiare la vittima, sulla schiena, con direzione est-ovest. Poi veniva legata ed in seguito la sua gabbia toracica veniva aperta e il cuore estratto. I sacrifici erano solitamente effettuati in spazi aperti e questo coincide con il luogo il cui è stato ritrovato il monolite. Nel frattempo l'Università Nazionale Autonoma del Messico sta effettuando studi sulla pietra sacrificale al fine di determinare se vi sono tracce di sangue umano e a quale struttura sacrificale fosse associatala pietra.
Gli archeologi Estibaliz Aguayo e Berenice Jimenez hanno affermato che la pietra è direttamente collegata a cinque teschi che si trovano al di sotto di essa e che erano parte di una complessa cerimonia che includeva sacrifici umani. Ad essere immolati erano, solitamente, schiavi o prigionieri di guerra.
In particolare i teschi hanno fornito preziose informazioni agli archeologi: dopo il sacrificio, gli individui ai quali i teschi appartenevano sono stati scuoiati e scarnificati. In seguito è stato asportato il teschio che ha subito degli adattamenti per poter essere inserito, con gli altri, nella fossa in cui è stato ritrovati.
Maria Garcia Velasco, un'investigatrice che ha alle spalle anche studi di antropologia fisica, ha affermato che, studiando la morfologia e l'erosione dentale, due dei crani appartengono ad uomini la cui età era compresa, al momento della morte, tra i 18 ed i 30 anni. I restanti teschi sono femminili, l'età è più o meno la stessa. Sono stati anche ritrovati dei fori che fanno pensare ad una sorta di escamotage per tenere i teschi in sospensione.