Katherine Pancol
Sito dell’autrice: http://www.katherine-pancol.com/
Saga di Josephine
- Gli occhi gialli dei coccodrilli – isbn: 9788860734815 - recensione
- Il valzer lento delle tartarughe
- Gli scoiattoli sono tristi il lunedì
Titolo: Gli occhi gialli dei coccodrilli
Autore: Katherine Pancol (Traduttore: Roberta Corradin)
Serie: Josephine #1
Edito da: Dalai editore
Prezzo: 11,90 euro
Genere: Narrativa,
Pagine: 524 p.
Voto:
Trama: La prima è bella, ricca e vive un matrimonio in apparenza felice; la seconda è stata abbandonata dal marito e deve fare i conti con due figlie da crescere e una serie infinita di difficoltà finanziarie. Anche i loro sogni sono differenti: Iris spera in una brillante carriera da sceneggiatrice, Joséphine vuole affermarsi come studiosa di storia medievale. Ma le loro esistenze subiscono un’imprevista trasformazione. Durante una cena, Iris, conosce un editore, e gli fa credere, per darsi un tono, di essere alle prese con la stesura di un romanzo, restando però preda della propria bugia. Davanti all’offerta dell’uomo di pubblicarlo, si rivolgerà alla sorella, chiedendo la sua complicità per scriverlo: l’una intascherà il successo, l’altra il denaro. In un crescendo di tensioni, il destino riserverà alle protagoniste incredibili sorprese, soprattutto quando il libro diventerà un best-seller. Una girandola di eventi che si susseguono fino all’ultima pagina, esplorando le pieghe più intime della natura umana, in special modo quella femminile. Su tutto, l’orgoglio di non cedere mai né al vittimismo né allo sconforto, nonostante le ferite e i dolori. Perché ognuno ha la sua stella da inseguire, gialla e brillante come gli occhi dei coccodrilli che osservandoci e scrutando le nostre paure, le illusioni e le ossessioni, illuminano la via per raggiungere la felicità.
Recensione
by Debora
Ho capito che la felicità non è vivere una vita senza imbrogli, senza fare errori, senza muoversi. La felicità è accettare la lotta, lo sforzo, il dubbio, e andare avanti, andare avanti superando tutti gli ostacoli, uno per volta.
Questa storia mi ha dato davvero tante emozioni, e ora, esprimervele in poche righe, senza tralasciare nulla, non è così semplice. Premetto che avevo sentito parlare molto di questo libro e di conseguenza le aspettative che nutrivo su di esso erano abbastanza alte, sebbene neanche conoscessi la trama del romanzo.
Poi mi rendo conto che si tratta di una saga familiare e per questo il romanzo acquista già più valore; amo immergermi nella vita di una famiglia, in un romanzo lungo che magari inizi proprio dall’infanzia dei personaggi e arrivi alla fine della loro esistenza. E questa trilogia promette davvero bene, anche da questo punto di vista.
Un’altra caratteristica per me positiva, è che prima di andare a vedere il nome di questa saga completa, non mi ero neanche resa conto di quale fosse il protagonista del libro; sappiate infatti che Katherine Pancol è così brava, a mio parere, da rendere importante e speciale ogni singolo personaggio che il lettore incontra nel suo cammino.
Certo, non avendo letto neppure la trama, non vi nascondo che le prime pagine siano risultate un po’ pesantine; non riuscivo a capire dove volesse andare a parare la storia, ma poi, è bastato semplicemente innamorarsi di uno dei personaggi, ed ecco che la lettura ha cominciato a farsi molto più liscia e interessante.
Le donne sono le protagoniste indiscusse di questo libro, quelle che vediamo di più, quelle che vengono raccontate attraverso la penna della Pancol; emozioni, stati d’animo, lunghi dialoghi tra donne, riflessioni intime. Insomma c’è un po’ di tutto. Sono delle donne che inizialmente diciamolo appaiono un po’ deboli. Hanno bisogno di un uomo vicino per essere totalmente realizzate, questa è l’apparenza: per questo inizialmente non ero troppo convinta sulla costruzione psicologica scelta dall’autrice. Ma poi c’è l’evoluzione, un lungo cammino fatto di eventi tragici, ma anche semplici eventi quotidiani, che portano Josephine, Iris, e Hortense ad una maturazione. E’ anche un romanzo che parla di madri e di figlie. Estremamente difficile il rapporto che c’è tra Josephine e sua figlia maggiore Hortense.
Hortense la guardò, vacillò e si lasciò cadere sul bordo della vasca.
Poi fece una risata leggera, guardò sua madre con disprezzo e la apostrofò:
“Povera stronza!”
Un’ altro argomento che salta all’occhio nel libro, è il denaro e le difficoltà economiche, e come una donna sola con due figlie debba barcamenarsi per risolvere i problemi economici. Come se non bastasse, Hortense si dimostra viziata e immatura anche in questo. Per lei l’apparenza è fondamentale; non per niente il suo modello di donna è la zia bella e ricca, Iris, non la madre, che forse si dimostra troppo trascurata.
Katherine Pancol non si ferma certo qui; analizza infatti anche i rapporti di coppia, non solo quelli genitoriali. Sotto il nostro sguardo verranno analizzati anche i rapporti tra Iris e Philippe.
Insomma, ci vengono presentati una vasta gamma di rapporti umani attraverso una scrittura che ci permette di conoscere il punto di vista di ogni personaggio. I pensieri che vi costruite su un personaggio, potrebbero cambiare verso la fine del libro, poiché crescono nel corso della storia.
Piccola nota negativa per l’ambientazione, visto che mi sarebbe piaciuto di più cogliere le atmosfere parigine, ma d’altra parte, il romanzo punta molto di più sull’introspezione psicologica, quindi forse l’autrice non ha voluto osare di più. Un apprezzamento anche per la copertina – anche se è davvero bella e colorata anche l’originale! – e per il prezzo, che, a mio parere, è assolutamente equo vista la mole del libro.
Autore articolo: Debora
Lavoratrice (naturalmente precaria) nelle scuole materne, 27enne, che adora i bambini, i cani e naturalmente i libri e la lettura. Debora ama viaggiare ma data la precarietà preferisce farlo attraverso i libri.
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