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Sahara: un deserto "non deserto" (2° parte)

Creato il 27 febbraio 2013 da El3naliv

... Leggi la prima parte ... 
Dopo la cena e la mini tempesta di sabbia dormiamo in una tenda di fronte al rifugio, non è possibile dormire in una delle camere, fa troppo caldo. Siamo a fine settembre e non c'è escursione termica fra il giorno e la notte. Ha ragione Mohamed "A me del deserto piace il rumore del vento. E' leggero, per noi marocchini è quasi spirituale". Non posso dargli torto. Sembra una musica, uno di quei rumori piacevoli che fanno sorridere e chiudere gli occhi. Dormiamo come ghiri. 
Alba all'Erg Ouzina
Mattina. E' entrata un pò di sabbia durante la notte. Non appena il sole comincia a farsi sentire ci assale un pensiero: té?! Il té alla menta è fondamentale nel deserto, rinvigorisce e alza la pressione. 

"Tutte le volte che offriamo té bollente per la prima volta gli ospiti ci guardano come se fossimo impazziti. Té caldo nel deserto?! Dopo lo chiedete sempre."


Rientriamo nella tenda. Molto spesso amici e conoscenti ci hanno chiesto cosa ci sia da fare nel Sahara. Niente. Al di là delle cammellate, il tempo si allunga e si hanno più momenti per parlare, leggere, camminare. Il deserto è anche un utile fonte di ispirazione mentre scrivete le cartoline ai vostri cari, ve lo assicuro! Le ho scritte tutte qui, anche quelle acquistate a Marrakech e Essaouira! Il deserto è da apprezzare per questo, se lo ami ti regala tempo. Un dono prezioso da ricordare una volta tornati a casa, immersi nel caos del quotidiano. Questi luoghi, tuttavia, non piacciono a tutti. Molte persone si lamentano di esperienze di questo tipo.
Fa caldo.
Troppe mosche.
Non potevo chiamare nessuno.
Mi annoiavo.
Bla, bla, bla.
Se siete persone di questo tipo lasciate perdere e andate in un villaggio turistico. O partecipate ad un tour organizzato, due ore e tornate indietro ma pagare un aereo, alloggi, servizi e poi trascorrere poche ore in un luogo che probabilmente non rivedrete per molto tempo è un vero peccato.

Siamo in 4 ed è tempo di muoversi. 

"Dov'è andato Mohamed?"

"A prendere i cammelli"
"E dove sono i cammelli?"
"Là."
Gli occhi si perdono nei chilometri. Ah.
Deserto dell'Erg Ouzina

Erg Ouzina - Marocco

La distanza è molto soggettiva per i marocchini, percorrono decine di chilometri al giorno a piedi solo per andare a lavorare o a scuola. Se verrete in questi posti, non sarà raro vedere gruppetti di bambini di 6-10 anni camminare verso il nulla. Le prime volte che li ho intravisti dalla macchina sono rimasta stupita. Come sono piccoli! Ma dove stanno andando? Non c'è niente! E magari dopo 8-10 km vedevamo una piccola scuola a 100 metri dalla strada. Inspiegabilmente Mohamed torna dopo poche ore ma si reca al rifugio per preparare la cena. Due dromedari ci fissano con aria interrogativa. Ok, partiamo in tre, io, Nico e il cammelliere. 
Sahara: deserto

Avevamo chiesto a Mohamed di portarci dove voleva lui, magari nel suo luogo preferito. Passiamo tre ore in sella guidati da Ahmed e quando scendiamo ho il sedere quadrato. Mohamed arriverà per conto proprio, prima deve preparare il tajine. Il bello è che siamo a poche ore dal tramonto e ci sono solo dune. Come farà ad orientarsi? La risposta ce la dà Ahmed:

"Voi occidentali siete buffi, avete cellulari e GPS nelle macchine quando in realtà basta il sole e la direzione delle stelle per orientarsi". 

Già, il dio consumismo colpisce sempre, in tutti i modi e in tutte le circostanze. Di quante cose si potrebbe fare a meno! Arriviamo di notte, in realtà saranno più o meno le otto ma il sole tramonta presto. Non credevamo che saremmo arrivati in prossimità del confine algerino, mentre ci recavamo all'Erg Ouzina vedevamo i monti in lontananza ma ora ci eravamo notevolmente avvicinati. L'Algeria non è esattamente un luogo sicuro per i turisti e vedere le postazioni militari in cima ai monti da un lato mi rassicurava ma dall'altro mi intimoriva un pò. Ahmed per sicurezza ci ha portati da una famiglia di nomadi in modo da dormire insieme a loro e non attirare l'attenzione accendendo fuochi e azionando torce. Sentiamo un fischio lontano nel buio e vediamo una piccola torcia... Mohamed!! Cous-cous, tajine e tè a volontà. Il timore passa. 


Sahara: deserto

Il buio ci avvolge e al di là di piccoli fuochi e torce dietro di noi non si vede niente tranne i profili scuri dei monti e le flebili luci delle postazioni militari. Molti scrittori hanno parlato della bellezza del cielo stellato nel Sahara. Purtroppo non ho la fortuna di possedere il loro modo di esprimersi. Sembra un cielo in 3D. Avete presente la bellezza di una notte limpida in montagna? Moltiplicatela x 10. Stelle su stelle, una magia. La Via Lattea è nitida e delineata, da quante stelle ci sono è quasi difficile orientarsi e capire dove siano l'Orsa Maggiore, Cassiopea e il Cigno. In questo scenario ha luogo una conversazione sulla moglie di Mohamed che inizialmente mi ha fatto imbestialire ma dopo l'ho in qualche modo "rivalutato" anche se il suo comportamente non potrebbe mai essere capito da un non musulmano. Eravamo tutti a testa all'insù ad ammirare il cielo notturno..

"Mia moglie in questo momento è all'ospedale, forse sta partorendo"

"Cosa??"
"Si si, divento genitore per la terza volta"
"Complimenti, ma non dovresti essere con lei in questo momento?!"
"No, il parto non è affar mio. E' un problema suo, con lei c'è suo fratello e sua madre. Io aspetto solo mio figlio: sai è maschio! Però vedi (n.d.r. qui si è un pò riscattato, via!), io non sono mai solo nel deserto, Cassiopea mi ricorda mia moglie seduta che mi aspetta a casa, ogni volta che vedo la costellazione la penso (n.d.r. aaahhh ma allora vuoi bene a tua moglie!! O no?)"

Nicola rimane senza parole e anch'io non sapevo cosa dire o meglio lo sapevo ma non avrei mai potuto farlo. Inutile mettersi a discutere. Il primo libro che i musulmani imparano a leggere è il Corano e non si può far cambiare idea ad un quarantenne che prega cinque volte al giorno. E' il bello (o il meno bello) della diversità. 

Le farfalle notturne non si danno pace e muoiono suicide fra le fiamme. Decidiamo di spostarci un pò più in là per non farle cadere direttamente nel cous-cous. Arrivano due-tre scarabei attirati dal cibo. Personalmente non mi fanno un grande effetto, anzi mi sono indifferenti. Un pizzicotto con le dita e li sparo a metri e metri di distanza. Le farfalle invece no, mi terrorizzano. Odio il fruscio delle ali e le antennine strane. Il pipistrello bianco è rimasto al rifugio, ciao caro. Ci siamo accampati ad una decina di metri dalla tenda dei nomadi, una famiglia con tre bambini e decine di capre. Sorridono e guardano incuriositi in lontananza, a fine cena ci regalano una tazza di té caldo. Chiaccheriamo del più e del meno con Ahmed e Mohamed e a fine cena andiamo a dormire. Qui viene il bello. 


"Ok, noi andiamo a dormire nella tenda". 
"No no, la tenda è per le provviste dei nomadi, nemmeno loro ci dormono. Voi dormite qua!" e batte la mano sul terreno. Ah. Molto bene. Stendono due tappeti e via. Notte sotto le stelle! Bella eh, unica nel suo genere, ma è stato difficile addormentarsi. Dovevamo portarci un sacco a pelo, il terreno era pieno di sassi fastidiosi e non potevamo dormire sulle dune per via di serpenti e altri simpatici animaletti. Per fortuna avevo avuto l'accortezza di infilare in valigia un lenzuolo leggero con gli angoli! Ci siamo coperti con quello e abbiamo dormito così!
Il nostro letto! Salutate Ahmed!

Il giorno dopo eravamo pieni di dolori ma estasiati dall'esperienza, ce la ricorderemo a vita!!! Facciamo colazione, salutiamo i nomadi e ci incamminiamo verso il rifugio. Nico si rifiuta di salire nuovamente sul dromedario, agli uomini il continuo strusciare dei pantaloni sulla sella crea rossori e irritazioni, haha! Ricordando l'esperienza di Roberto decide di farsela a piedi per 15 km di duneE vi assicuro che non è semplice perchè il continuo saliscendi è faticoso.
Colazione nel deserto

Nicola in azione!

Ho provato anche io nell'ultimo chilometro e una volta al rifugio ero stremata.. che schiappa! Ci facciamo una doccia e salutiamo i nostri compagni di avventura per dirigerci verso le ultime tappe del nostro viaggio, i monti dell'Atlante! Ve ne parleremo in un prossimo post riassuntivo di tutto il viaggio. Speriamo di avervi ispirato a programmare una nuova avventura e mi raccomando, nel caso decideste di inoltrarvi all'Erg Ouzina e dormire nel deserto portatevi un sacco a peloooo!!! 
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