Sai, quando il vento soffia da oriente
percettibile si sente il grido del muezzin
dal minareto ma più ancora quello
delle madri siriane violate
e ammazzate coi loro figli
al seno, loro pure agnelli immacolati
sgozzati come a Pasqua, intrisi di sangue
innocente, stupito di fuoriuscire già
dai quei corpi teneri, da poco sgusciati
dal grembo, ancora quasi ignari del sole
delle stelle, di un cielo nero con la luna appesa.
Sai, quando il vento soffia dal profondo sud
non arriva soltanto l’odore di savana
dei branchi di gazzelle in corsa
inseguite da leoni furiosi per la fame
né quello ispido, pungente dei cammelli
in carovana tra le dune dorate del deserto;
pare più forte, invece, l’afrore di paura
e di crudeltà smarrita dei bambini-soldato
col fucile in mano e le tenebre in cuore.
Dal Mediterraneo, sai, quando soffia il vento
non è solo la salsedine che porta
né i rauchi gridi dei gabbiani inquieti:
arriva invece il lamento dei naufraghi
alla deriva consumati dalla sete
dalla fame dalla luce implacabile del giorno
dal freddo della notte e dell’indifferenza;
e i sospiri, che si mescolano alle onde,
leggeri come le piume perse degli uccelli
di tanti poveri angeli, ieri pellegrini
che ora abitano muti lo scuro dei fondali.
M.Gisella Catuogno