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Saint Jean

Creato il 22 settembre 2012 da Zaziefromparis
Saint JeanQuesta mattina sono stata con un paio di amici a vedere una brocante specializzata in cinema sul Quai de Seine. Già sono appassionata di vintage, figuriamoci quando il vintage è associato al cinema: impossibile perdere l'occasione!
Quello che mi fa impazzire di questi posti, è che ci trovi le persone più strane. Ognuno va lì con l'idea di trovare il pezzo raro sul suo attore o regista preferito, o una locandina mai vista (ma c'è poco da fare, le abbiamo già viste tutte!). Uno dei miei amici, ad esempio, era tutto felice perché aveva trovato un piccolo dossier su Anton Walbrook, un attore, ammettiamolo, non proprio conosciuto. Io ho fatto la mia bella figura perché quando mi ha detto che aveva recitato in Red Shoes di Powell & Pressburger, ho chiesto: "E' l'attore che interpretava Boris Lermontov?". L'ho sparata a caso, perché Lermontov era il mio personaggio preferito del film, però ci ho azzeccato. Eccolo qui:
Saint JeanAnche io, ovviamente, ho degli obiettivi precisi quando vado in questi posti, in sostanza: foto, locandine, libri, riviste o la qualsiasi sulla Nouvelle Vague. Mentre girovagavo, in uno degli stand più interessanti, ho visto un numero di Paris Match del Marzo 1957 con in copertina Jean Seberg. Ho iniziato a sfogliarlo ma non riuscivo a trovare nessuna sua foto all'interno. Con l'amico che era con me (l'altro se ne era già andato con Lermontov) abbiamo fatto passare la rivista pagina per pagina, ma niente da fare, non riuscivamo a trovare nulla. Il proprietario dello stand stava parlando con un anziano signore. Lo abbiamo interrotto: "Scusi, ma non le sembra strano che lei sia in copertina e all'interno non ci sia nessun servizio?". Anche lui ha iniziato a sfogliarlo: "In effetti è strano, lei non c'è, in compenso c'è Grace Kelly". A quel punto, è intervenuto l'anziano signore: 
"A chi siete interessati?" 
"A Jean Seberg" 
"Che strano..."
"Perché ?"
"Perché l'ho conosciuta..."
Trasecolamento.
"Anzi, forse ho proprio qui una cosa..."
E il signore cerca il suo portafoglio, tira fuori una foto e ce la mostra: è una piccola foto in bianco e nero degli anni '50, con i contorni frastagliati, e una Jean Seberg giovanissima, dentro un bel cappottone grigio, guarda un po' sperduta l'obiettivo, sul lungo Senna. 
"Aveva 18 anni, all'epoca, era appena arrivata in Francia a girare Joan D'Arc con Otto Preminger. Ho una collezione di circa 750 foto sue".
Guardavo incantata la foto senza riuscire a dire niente, ma chissà perché ho pensato che era come se avesse tirato fuori l'immaginetta di una santa. Saint Jean, la protettrice delle ragazze dai capelli corti.
Non ho avuto la prontezza di chiedergli se potevo fare una foto alla foto, ma sono riuscita a trovare, se non quell'immagine, almeno il cappottino che indossava, eccolo:
Saint JeanMessa via con gran cura la foto, il signore se ne è andato (peccato, chissà quante belle storie aveva da raccontare), io ho comprato la rivista, e poi sono corsa dal parrucchiere. E chi se ne importa, direte voi. E invece no, perché il mio parrucchiere di Parigi l'ho scelto per una ragione ben precisa: è stato suo padre, infatti, nel 1959, a tagliare i capelli a Jean Seberg per A bout de Souffle di Godard. E quando vado da Philippe (il suo negozio si chiama Meloz), nemmeno c'è bisogno che gli dica come voglio che mi tagli i capelli. Questa volta, ho tirato fuori dal sachetto la rivista e gli ho fatto vedere la copertina.
Si è messo a ridere. Mi sa che già lo sapeva, a quale santa sono devota.



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