Sala travaglio

Creato il 16 marzo 2015 da Vivianascarinci

Nel 2006 Walter Siti pubblicò da Einaudi un libro che si impose per molti motivi. Si intitolava Troppi paradisi. Siti in quel libro cominciava così “Mi chiamo Walter Siti, come tutti. Campione di mediocrità. Le mie reazioni sono standard la mia diversità è di massa”. Siccome quel libro di Siti a me piacque moltissimo, molto più di Resistere non serve a niente, questo post lo voglio iniziare plagiando Siti. Dunque:

Sono Viviana Scarinci e sto scrivendo un libro, come tutti. Un campionario di mediocrità, del resto le mie reazioni sono standard e la mia diversità è di massa, che vi aspettate? Il mio libro riguarda Elena Ferrante ma anche Anna Maria Ortese. E Doris Lessing. E Judith Butler ma senza farne necessariamente una questione di gender. Riguarda l’identità ma anche la non-appartenenza, Napoli ma anche l’Italia. E soprattutto riguarda una generazione, quella delle donne italiane, ma anche degli uomini, nati tra il ‘40 e il ’50. Ma non solo. Premessa l’ovvietà, che ho sempre difesa come valore e la coerenza di cui vado fiera, se gli articoli che ho dedicato in questo blog alla poesia, me li sto figurando chiusi tutti in una CAMERA (anche se di CONDIZIONAMENTO), gli articoli che dedicherò alle multiformi apparizioni di cui sopra, alle impronte che seguo e alle false piste che traccio, saranno contrassegnati sotto la categoria SALA TRAVAGLIO. Luogo di cui peraltro sono pratica avendo partorito tre figli e qualche piccolo libro. Quali con maggiore patimento non saprei dire. Perciò data la delicatezza della situazione, chi se la sente può tenermi la mano.


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