ROMA - Saldi estivi 2013, al via in tutta Italia.
Dopo Basilicata, Campania e Molise, dove i saldi estivi 2013 sono iniziati il 2 luglio scorso, da domani 6 Luglio partiranno anche nelle altre regioni.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 229 euro, meno di 100 euro a testa, per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro.
Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia, sottolinea: “Siamo consapevoli delle difficoltà che attraversano le famiglie italiane dal punto di vista del reddito disponibile, pertanto è prevedibile un leggero calo rispetto all’anno scorso con uno scontrino medio intorno ai 100 euro. Siamo peraltro fiduciosi che i saldi, che preferisco definire di ‘inizio stagione’, sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori, sia per quantità, qualità e assortimento dei prodotti invenduti, che per gli sconti che prevediamo possano superare il 40%”.
Le associazioni dei consumatori sono invece più pessimiste, ritenendo le previsioni di Confcommercio “decisamente sovrastimate“. Sono Federconsumatori e Adusbef ad affermarlo, riferendo che “come emerso dall’indagine a campione effettuata dall’Onf-Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, le vendite a saldo quest’anno registreranno un calo del -8% -9%“.
“Solo una famiglia su tre -avvertono le associazioni- acquisterà a saldo, con una spesa che si attesterà a circa 117 Euro a famiglia, con un giro di affari di circa 1 miliardo (936 milioni di euro)”. “Questi acquisti, in ogni caso, -spiegano- si concentreranno solo su prodotti necessari, ai quali le famiglie hanno rinunciato nel corso dell’anno, proprio in attesa delle vendite promozionali”. Visto tale andamento e vista la “forte contrazione dei consumi che caratterizza da anni il nostro sistema economico”, per Federconsumatori e Adusbef “sarebbe stato necessario disporre la liberalizzazione dei saldi, o quantomeno l’anticipazione. Cosi’, purtroppo, non e’ stato”.
“Per le poche famiglie che si apprestano ad acquistare a saldo”, in ogni caso, Federconsumatori e Adusbef suggeriscono alcuni consigli utili per “evitare di incorrere in truffe e finte promozioni”.
Inanzitutto, avvertono le associazioni dei consumatori, “verificare durante questa settimana, prima della partenza dei saldi, il prezzo pieno del prodotto che si intende comperare, se possibile, fotografandolo con il telefono cellulare per avere una testimonianza certa. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza dello sconto”. Quindi, aggiungono, “non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, ma è bene confrontate i prezzi di diversi negozi, orientandosi sempre verso beni o prodotti che vi servono veramente”.
Le associazioni sollecitano poi a “diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non vi consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%” sottolineando che “i prodotti venduti a saldo devono essere di fine stagione, ma dell’anno in corso, e non delle stagioni passate. La merce di risulta o di magazzino non può essere mescolata con i prodotti in saldo, ma dovrà essere venduta separatamente”. “Occhio, poi, al cartellino. Su ogni prodotto -spiegano- deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto“.
“Non esiste l’obbligo di far provare i capi, ciò è a discrezione del negoziante. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare nel caso di capi di abbigliamento che si possono solo guardare ma non provare. Inoltre, i commercianti in possesso del Pos hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat“.
“Conservate sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso -avvertono nuovamente- in caso di merce fallata o non ”conforme”, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato”.
Infine, “problemi o ‘bufale‘ devono essere subito denunciate ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad una Associazione dei Consumatori”. E, concludono, “per non eccedere con le spese, in ogni caso, stabilite sempre un budget massimo per i vostri acquisti”.