Sale ancora la Borsa americana
Volano i titoli bancari, record storici per Microsoft, McDonald’s ed Home Depot. Sul Nasdaq guadagni a doppia cifra per Nvidia e Monster Beverage.
Una di quelle sedute che lasciano tanti dubbi, oggi forse si sono superati tutti i limiti, naturalmente non ci saranno indagini visto che il manovratore ed il controllore sono la stessa persona.
Andiamo con ordine, tutto comincia un’ora prima dell’inizio delle contrattazioni, quando vengono resi noti i dati macro. Attesa frenetica per conoscere i Nonfarm Payrolls, ossia gli occupati nel settore non agricolo, ed il tasso di disoccupazione. Tutti concordano che qualora i dati risultino migliori delle attese l’aumento dei tassi a dicembre diventerebbe automatico.
Ed ecco i numeri: +271.000 unità quando le attese si fermavano a 181.000 unità, un dato esplosivo. Poi, ciliegina sulla torta, tasso di disoccupazione al 5% mentre le previsioni lo davano invariato al 5,1%.
I futures sugli indici americani crollavano così come il prezzo dell’oro ed il tasso di cambio fra l’euro ed il dollaro. Obiettivamente ora non si vede come la Yellen possa trovare ancora una scusa per ritardare nuovamente l’inizio di una fase di politica monetaria meno espansiva.
Un’ora dopo iniziano le contrattazioni a New York. Tutti si affrettano a vendere, sembra ovvio. Sapete però che quando le cose sembrano ovvie è proprio il momento di fare maggiore attenzione.
Le orche di Wall Street non aspettavano altro, erano lì tutte in attesa che i “merluzzi” si radunassero per farsene una scorpacciata. Lasciano passare poco più di mezz’ora e quando il Dow Jones scende sotto i 17.800 punti … comincia la mattanza.
L’indice più vecchio del mondo in men che non si dica torna sopra la parità. E’ il momento di radunare altri “merluzzi”, e stavolta proprio a 17.800 punti scatta la seconda mattanza.
Non è ancora finita.
Non è necessario far tornare il DJ in parità, guadagnati una cinquantina di punti lo si lascia scendere di nuovo ed ancora a 17.800 punti (ma che coincidenza!!!) scatta la terza mattanza.
A questo punto non c’erano più “merluzzi”, quindi non restava altro che salire per terminare sul massimo di giornata.
In una giornata simile, con notizie di questo tipo gli indici americani hanno terminato in rialzo?
Ebbene … sì! Lo S&P500 ha chiuso invariato mentre sono saliti sia il DJ che il Nasdaq.
Finite le “anomalie”?
Non proprio, ce n’è ancora una. Dei trenta titoli che compongo l’indice Dow Jones soltanto tredici hanno concluso le contrattazioni con un rialzo, eppure l’indice ha fatto segnare un guadagno. Come mai?
Semplice! Sono bastati i guadagni di Goldman Sachs (+3,72%) e JP Morgan (+3,04%) per sostenere l’indice, figuratevi se la Fed avesse permesso, in una simile giornata, di veder crollare i listini azionari.
Quindi, riassumendo:
se arrivano cattive notizie, le Borse americane salgono perché la Fed non aumenterà i tassi
e se arrivano buone notizie, le Borse americane … salgono ugualmente perché … perché così vuole la Fed (ed il Governo americano).
Ultima domanda: finché andrà avanti questo giochino???
Nessuno lo sa, la sola cosa certa è … che prima o dopo questo giochino si rompe.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro