di Luca Portaluri
ORGOGLIO
Decide d’esserci.
Incontrastato piedistallo
su cui albeggiano sensi d’appartenenza:
eccolo, a mirare
l’estrema pianura di italico sudest
(vitale illuminata visione)
in furor di fiamme
ardenti di sole cresciuto nel blu.
Eccolo, osannato e muto
e fratello di troppe nostalgie,
che’ non appassisce la rosa dei venti,
ondoso è il solfeggiare
di tal natura mai morta.
SOFFERENZA
Costante disarmonia del cuore
di povera gente povera
(molti non sanno e si trastullano,
io non so
e celo con versi la mia fortuna,
schernendomi).
Gente più cara al Cristo
che sembra non vedere,
ma
ci resiste la fede e il sorriso
ma
unica Pace la Famiglia
qual porto sicuro
in viscido naufragar di dolore.
STILE
T’abbaglia distinto l’idioma,
T’accoglie magnanimo
tocco di brio,
non esiston stranieri nei raggi
di questa lingua,
giostra di dialetto
che gira, eterna,
resiste alle lusinghe del tempo.
Né false né cortesi
son le parole dei venti
qui:
ogni anziano respiro è magia.
PASSIONE
Quando ci incalza,
ci ammorba
un ritmo la nostra danza quotidiana
caldo sangue che
balla parla esulta
non oso fermarlo
dolce uragano
ci vive addosso
calori colori sudori
come
incontaminabile rito pagano
ogni volta non riesco
non voglio fermarlo.