Incontrare il Dott. Passera e sentirlo parlare informalmente con giovani studenti universitari mi ha proprio arricchito. Sentire raccontare storie come lo start up di omnitel, il cambiamento di poste, la fusione intesa-San Paolo e l’esperienza da Ministro per lo sviluppo economico nel 2011 è un po’ come vivere in 90 minuti 20 anni di grande industria, di scelte complesse che hanno segnato e segneranno il volto economico del nostro paese. Con questo breve post spero di trasmettere almeno l’ombra di quello che mi è rimasto.
Prima dei contenuti trasmessi però mi ha colpito il modo di porgersi dell’ex Ministro. Il primo gesto fatto dal top manager è stato stringere la mano a tutti gli studenti e presentarsi uno ad uno, dimostrando con domande ma soprattutto con lo sguardo che era realmente interessato alla storia di ognuno, poi ha messo da parte il telefono si è speso completamente con l’uditorio
Adesso veniamo a qualche elemento un po’ più hard
L’analisi di un problema:
“La grande carenza oggi nelle analisi è la capacità di avere una visione di insieme”. A prescindere dal compito che ti è stato affidato chiediti dove si innesta quel lavoro, quale è la “funzione obiettivo”. Non guardare il singolo pezzo ma chiediti a cosa contribuisce, domandati quale è il bisogno ultimo da soddisfare partendo dalla vita reale e non da analisi su carta.
“Vai al nocciolo, quali sono le informazioni fondamentali di cui hai bisogno?” In un contesto dove le informazioni abbondano, chiediti mettendoti nei panni del cliente finale, quali sono le informazioni di cui realmente hai bisogno? Parti da quelle e poi eventualmente arricchiscile.
“Definito il problema, non inventate la ruota”. Chiedetevi sempre se la soluzione è stata sviluppata prima, magari in un contesto differente da quello specifico vostro, questa fase richiede studio e fatica!
“Ragionate in grande” Nel trovare le soluzioni non partite dai vincoli partite da cosa vi servirebbe, chiedetevi continuamente “io alla fine sarei contento se?” la stessa domanda se la farà il vostro cliente.
Leadership:
“la differenza tra un esecutore ed un responsabile è il peso che senti per quello che decidi di fare ma soprattutto per quello che decidi di non fare. Il responsabile si mette al servizio degli altri e guida con l’esempio, è il comportamento agito e la coerenza tra ciò che hai promesso di fare e ciò che fai che legittimano la tua libertà ed indipendenza di azione”
“Il primo passo per gestire un grande cambiamento? Costruire una squadra fatta di persone competenti e migliori dello stesso capo. Il vero leader è colui capace di attirare le persone brave, motivarle e trattenerle aprendo loro orizzonti”.
Potrei continuare scrivendo dell’importanza del coraggio della generosità del coniugare ambizione personale con bene collettivo ecc. ma preferisco lanciare questo breve post con la speranza di raccogliere commenti e spunti dei ragazzi che hanno avuto la fortuna si “salire sulle spalle di un gigante”
Ugo