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Salone del gusto#2

Da Allaroundthefood
Eccoci qui per la seconda puntata del S.G: oggi Nord Italia. Non c'è niente da dire i padiglioni che ospitavano le regioni del nord traboccavano di stand e vedere e assaggiare tutto in un giorno solo non è stato facile (ed infatti non ce l'abbiamo fatta:-). La regione sicuramente più rappresentata era il Piemonte con decine e decine di stand, dal mitico Mulino Marino (di bonciana memoria), ai mieli delle valli del Cuneese,  ai baci di Cherasco, ai canestrelli di Biella, ai formaggi/burro di Occelli, al presidio della carne del podere La Granda... Insomma non mancava proprio niente. Novità di questo S.G 2010 era la divisione dei prodotti per regione e non per tipologia, che in effetti rendeva più semplice farsi un'idea completa dell'offerta gastronomica della regione prescelta. Noi tanto per ambientarci subito, abbiamo cominciato il S.G con un piatto di agnolotti e con una battuta di Fassone. Entrambi erano venduti in un particolare stand che radunava 4 ottimi ristoranti dell'astigiano, che a scelta avevano deciso di dividersi i piatti: chi gli agnolotti, chi la battuta, chi il bollito, chi il bonet. Il gioco era semplice: leggevi il menu, sceglievi cosa prendere, facevi lo scontrino nella cassa del ristorante addetto a quel piatto e poi aspettavi davanti ad una cucina, comune ai 4, che ti arrivasse il piatto. Bè che dire gli agnolotti erano magnifici e la battuta ha fatto vacillare per alcuni minuti le mie convinzioni pseudo vegetariane. Lo stand, inoltre, era preso d'assalto da numerosi carnivori incalliti che intercalavano i loro discorsi con muggiti di piacere dati dalla povera Fassona ridotta ad un cubotto di carne cruda (in ogni caso una dignitosissima morte:-).Dopo questo assaggio della "mia" regione (che poi lo è relativamente perchè il Lago Maggiore è a totale influenza lombarda, siamo molto più vicini a Milano rispetto che a Torino) siamo passate all'ispezione minuziosa degli stand ed il risultato è questo, una nuova top-ma ten questa volta- dei magnifici dieci:

1 Vellutata di Chinotto, Azienda Agricola Parodi Alessandro, Finale Ligure Borgo (SV):

   puro semplice piacere per gli amanti del chinotto, quello vero; per questa vellutata
   viene usata solamente la polpa del frutto ed il risultato fa trasecolare le papille
   gustative, non siamo riuscite a non fare un'adeguata scorta che ovviamente verrà con
   noi a Londra!
2 Il lonzino di fico, Azienda La Buona Usanza, Serra de' Conti (AN): con i fichi noi 
   italiani ci facciamo veramente di tutto, ma non avrei mai pensato di trovare persino un
   salame di fichi! Questo è fatto proprio come un salame, si deve tagliare sottile sottile
   ed è formato da fichi secchi, noci, mandorle e anice stellato. Buono? Molto di più. Una
   vera goduria, di quelle che proprio non puoi esimerti dal comprare.
3 Il fagiolo giàlet della Val Belluna, presìdio Slow Food: trattasi di un fagiolo giallino
   morbidissimo, che al palato ha la stessa consistenza morbida e amidosa della patata.. Il
   sapore è delicato ma direi che è proprio la consistenza a sorprendere di più. Buono e
   caro allo stesso tempo: la produzione è di soli 20 quintali annui e Slow Food insieme al
   Consorzio dei produttori stanno lottando per mantenere in vita questa coltivazione. 
4 Il raviggiolo dell'alto Appennino Forlivese, Azienda Agricola Boschetto di Ontaneta
   Premilcuore (FC): il raviggiolo a differenza dello squaquerone è fatto esclusivamente
   nella provincia di Forlì-Cesena e differisce da quest'ultimo per l'uso del latte a crudo e,
   come sempre in questi casi, la differenza si sente! Il raviggiolo assaggiato era
   l'esaltazione del latte crudo appena cagliato, di una morbidezza senza eguali. Se passate
   in zona non perdetevelo.
5 Il miele dell'apicoltura biologica Floriano, Elva (CN): non è facile da raggiungere
  questa apicoltura, ha infatti il primato di essere la più alta d'Italia (ben 2.150 m s.l.m) ed
  è incastonata sulle Alpi al confine con la Francia. I mieli prodotti sono assolutamente i
  migliori per noi, quello di rododendro, poi, è imbattibile.

6 Le marmellate e le mostarde de Le Tamerici, Bagnolo San Vito (MN): Le tamerici non
  sono certo un segreto per nessuno, sono sicuramente tra le migliori aziende produttrici
  diconserve in Italia. Lo stand permetteva di assaggiare moltissimi dei loro prodotti, tutti
  superbi, la mostarda di arance è divina.

7 I cioccolatini Majani: tra i primi ricordi gastronomici che ho, c'è quello del cremino
   Fiat. Tremendamente piacevole, si squaglia in bocca liberando aroma di nocciole e
   cacaco. Da dipendenza secondo me. Insomma per me la Majani fa da sempre i migliori
   cremini che esistano e la trovo la migliore delle "aziende" cioccolataie italiane. Da
   pochi mesi producono dei nuovi cremini chiamati "Bricks", più grandi del normale e con 
   nuove farce: caffè, nocciole, mandorle..

8 Il Mulino Marino, Cossano Belbo (CN): del Mulino Marino si sa di tutto e di più da
  quando Bonci ne ha fatto "pubblica confessione d'uso", in più i loro prodotti sono stati
  uno dei regali durante l'ultima Festa del Cavolo, quindi direi che non ha bisogno di
  presentazioni..

9L'officina di cioccolato, Domodossola (VB): qui si tratta sia di patriottismo, sia di
   entusiasmo per un'idea particolare, resa unica da molta attenzione ai
   dettagli. Questo laboratorio produce strumenti di lavoro in cioccolato o meglio "kit del
   perfetto/a...": curiosa idea regalo che stupirà anche quelli che hanno già visto "tutto". 
   Potrete comprare kit da infermiera (con siringa, termometro,pillole in cioccolato), da 
   architetto (con compasso squadre..), da segretaria (computer, penne, calcolatrice..) 
   realizzati in ottimo cioccolato (qualche natale fa ho divorato un kit da meccanico:-) 

10 I formaggi ed il burro di Occelli: un'informazione su tutte: è l'unico che usa la panna
    cruda per fare il burro, seconda informazione: provate il resto dei formaggi e capirete
    di cosa stò parlando!


Ecco questo è tutto quello che a noi è risultato il meglio del Salone per l'Italia del Nord, di sicuro mancano tante cose ma in un pomeriggio non potevamo fare di più.. Tra due anni si ricomincia!

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