Salone del Libro di Torino 2012: primo giorno "verde"

Creato il 11 maggio 2012 da Polistyles Hot&cool
E anche quest'anno, puntuale come un orologio sabaudo, il Salone del Libro di Torino è arrivato. Nonostante la crisi economica, lo spread altalenante, la fiducia nel futuro che vacilla, nonostante soprattutto che la Cultura, spina dorsale del Paese, sia considerata accessoria dai governi di ogni colore e quindi prima nella lista dei sacrificati sull'altare dei tagli.Il primo giorno, da tradizione, è consacrato all'inaugurazione e agli appuntamenti istituzionali, che hanno riempito soprattutto la mattinata. Noi invece, da bravi "bastian contrari", ci siamo pigramente arrivati nel tardo pomeriggio, ma ancora in tempo per essere accolti - per la serie "il buon giorno si vede dal mattino" - da Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa, lì per fronteggiare un gruppo di Studenti Indipendenti intenzionati a contestare il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo che partecipava ad un convegno. Brutti tempi, questi.Il resto della nostro day one è stato all'insegna dell'ambientalismo. Prima tappa allo stand di Greenpeace, per scoprire che anche acquistare un libro può essere un atto di responsabilità. La no profit indipendente (passateci una piccola marchetta: se la meritano) ha stilato la Classifica Salvaforeste per capire chi siano in Italia gli editori più virtuosi, quelli cioè che si impegnano a utilizzare per le loro pubblicazioni solo carta composta da fibre riciclate o vergini ma certificate Fsc. Pochi i promossi a pieni voti, tra cui editori di nicchia come Edizioni Ambiente e Fandango, molti invece quelli che, con diversi risultati, si stanno impegnando a rendere più "verdi" le loro produzioni. Tra di essi Laterza, Bompiani, De Agostini, Zanichelli, Baldini Castoldi Dalai, la torinese Edt (che pubblica tra l'altro la versione italiana delle celebri guide di viaggio Lonely Planet). Più indietro il colosso Mondadori, ma con previsioni di ampio miglioramento per il 2013. Maglie nere Newton Compton più una serie di aziende che si rifiutano di fornire i dati sui loro approvvigionamenti di materie prime, ma il caso che fà gridare Greenpeace allo scandalo è quello dei libri per bambini dei gruppi Rizzoli e Giunti (Dami), molti dei quali stampati in Cina su carta di provenienza indonesiana che si è rivelata almeno in parte provenire dalle foreste vergini che - sempre di meno - ricoprono l'isola asiatica. Se è vero che ognuno di noi è responsabile del futuro del pianeta Terra, allora un'inversione di rotta è possibile solo partendo dai comportamenti dei singoli individui. Spesso non si tratta di rivoluzioni epocali o di drastici cambiamenti del nostro stile di vita, ma di semplici accorgimenti che, su scala locale, nazionale e globale possono produrre benefici enormi sull'ecosistema. Nel libro "Meno 100 chili. Ricette per la dieta della nostra pattumiera", presentato ieri per le Edizioni Ambiente, Roberto Cavallo affronta il tema della smisurata quantità di rifiuti prodotta dalla società occidentale. In poco più di 200 pagine Cavallo alterna aneddoti, i ricordi del nonno Remigio e rigorosi dati scientifici, mentre spiega come concretamente ognuno di noi possa rendere più leggera la sua pattumiera. Ogni stanza della casa "nasconde" buone pratiche possibili: in cucina e in bagno è possibile affidarsi ai detersivi alla spina o fatti in casa, diminuire allo stretto indispensabile gli articoli usa e getta, privilegiare l'acqua del rubinetto a quella in bottiglia, acquistare prodotti sfusi, come il latte e la pasta....e molte altre cose. Lettura interessante, ognuno sarà poi libero di scegliere quali buoni comportamenti si sente in grado di adottare.Roberto Cavallo, "Meno 100 chili. Ricette per la dieta della nostra pattumiera", Milano, Edizioni Ambiente, 2012, € 14.

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