Salone del libro di Torino, blog non ufficiale

Da Ornellaspagnulo82 @OrnellaSpagnulo

Libri di carta, ebook, libri in cartoncino spesso, colorati, disegnati per far giocare i bambini. Libri che insegnano la storia di Torino, libri fascisti, libri comunisti, libri che prendono in giro tutti tranne se stessi.

Siamo stati alla Fiera del libro di Torino: più che un Salone, una Fiera. Uno sconto del 10% non cambia molto e i veri precari neanche ci sono venuti a Torino. In compenso Gene Gnocchi posa con sconosciuti davanti all’area riservata ai vip.

Presentazioni di libri, concorsi letterari, concorsi di Tweet, persone che si ritrovano tutti gli anni: “Che cosa è cambiato?”, titoli nuovi, traduzioni abusive, libri di ricette di Maria Grazia Cucinotta.

David Grossman, Rossana Campo, blogger autoironiche si fanno riconoscere con una maglietta.

Ragazze che servono la Coca Cola Zero. Il mio fidanzato l’ha buttata: “Fa schifo”, ha detto. Al Salone ci sono molte sedie, ma più che salotti sono lunghe pubblicità. I libri – quali sono i libri? L’articolo del giornale locale di Torino titolava: “Non si vendono libri, quest’anno”.

Andiamo al Salone delle biblioteche di Sassari? Ah no, le biblioteche stanno fallendo, chiudono come si chiudono i libri, oggi. Non mi piacciono i libri delle biblioteche, non li sento miei, neanche questi libri sono tutti miei. Alcuni sì, ma pochi. Un paio in borsa.

“Attenzione alla nausea al Salone”, mi aveva avvertito un lettore. La nausea dei libri non letti, la Nausea di Sartre.

Cronaca di una vita intima al Salone di Torino

- to be continued? - 

io speriamo che blog



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