La trama (con parole mie): seconda giornata dei quarti di finale destinati a consegnare alla Storia le ultime squadre ad entrare nel ristrettissimo circolo che porterà alla designazione del titolo mondiale.
Tre settimane or sono erano in trentadue, oggi restano in quattro.
Sarà ancora una volta stato il torneo delle sorprese o quello dichiarato dalla fama che precede i team protagonisti?
Solo ai posteri l'ardua sentenza.
E così, nonostante tutte le mie speranze, l'ideale coltivato di vedere Colombia e Belgio affrontarsi per il titolo più importante del mondo del calcio è tramontato miseramente.
Complice un inizio degno di quello dei Cafeteros nella sfida con il Brasile, la squadra europea si inchina ad un colpo fulminante di Higuain, che apre la strada delle best four a Messi e soci a ventiquattro anni di distanza dall'ultima volta - era il millenovecentonovanta di Maradona e della dolorosissima eliminazione dell'Italia in semifinale ai calci di rigore -: peccato, perchè i Diavoli rossi hanno mostrato carattere da vendere e freschezza, mentre il calcio continua a preferire seguire binari più classici.
A fare da specchio alla sfida tra Brasile e Germania, infatti, troveremo Argentina - Olanda.
Quasi a dire Vecchio Continente contro Nuovo.
E le due scuole calcio più importanti del mondo ancora a confronto.
La favola del Costa Rica, comunque, vende cara la pelle, e solo i tiri dal dischetto portano gli Orange per la seconda volta consecutiva in semifinale: grande protagonista è il portiere di riserva Krul, mandato in campo ad una manciata di secondi dalla fine dei supplementari proprio in vista della lotteria più nota del mondo del pallone ed in grado di parare due tiri su quattro ai giocatori avversari, sfruttando una tattica perfetta che ha unito psicologia ad agonismo sfrenato.
Il Mondiale delle sorprese, dunque, si è tramutato in qualcosa di molto, molto più scritto senza per questo rinunciare alle emozioni che uno sport a tratti esageratamente ricco e famoso è in grado di regalare al suo pubblico in barba alla forma e alle regole del mercato.
Ora ci aspettano quarantotto ore di tregua, ma martedì e mercoledì il confronto tra le due sponde dell'Atlantico si prospetta essere molto più caldo di quanto le onde vorrebbero.
MrFord
Magazine Cinema
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