Si è tenuto questa sera nel Salone del Villa Franca di Positano il primo incontro culturale organizzato dalla Parrocchia Santa Maria Assunta e dal Comune di Positano intitolato: Un itinerario nella devozionalità popolare. Il recupero di un “patrimonio minore”. Relatrice la dott.ssa Matilde Romito, archeologa Dirigente Provincia di Salerno. Al suo fianco il vice sindaco Francesco Fusco e il parroco don Giulio Caldiero . Tema centrale : il recupero e il restauro delle tante mattonelle votive raffiguranti Madonne e Santi sul nostro territorio. Opere d'arte che l'incuria e l'atmosfera stanno distruggendo... Urge fare presto per salvarle.....
E', a mio parere, una particolare occasione di arricchimento culturale che coinvolge l’intero territorio provinciale e anche comunale.
La devozionalità popolare è infatti un elemento forte delle piccole comunità, visibile nelle tante mattonelle ceramiche votive che vanno considerate come uno degli aspetti più evidenti di quella storia della memoria collettiva nella quale le comunità stesse si ritrovano.
Rappresenta dunque un contributo importante sulla strada del recupero del patrimonio locale, visto nell’ottica di un disegno complessivo alla riscoperta anche di problematiche culturali un tempo considerate “minori”. Un esempio per continuare l'esame del patrimonio storico-artistico disseminato in stradine e vicoli, cortili e slarghi, presso i cantoni o gli incroci, a proteggere e accompagnare il viandante.
Segni emblematici di una devozione che ha attraversato i secoli, le immagini devozionali prescelte costituiscono un campione significativo della religiosità popolare nel territorio salernitano, con ragguardevoli esempi.
Porsi il problema della conservazione delle edicole votive è un atteggiamento positivo, nell’ambito della salvaguardia e valorizzazione dei propri Beni Culturali.
Si sa che questi materiali, per l’esposizione all’esterno, sono a rischio. Ma è altrettanto chiaro come immagini disseminate nel tessuto urbanistico di ogni centro, piccolo o grande che sia, sono inscindibilmente e da sempre legate alla devozione del viandante e dunque devono restare al loro posto: la forza della fede e del sentimento religioso trova da sempre in ambito popolare le sue radici più profonde.
L’obiettivo che questo intervento di “recupero di un patrimonio minore” si prefigge è di mettere a fuoco i particolari culti religiosi legati al territorio e connotanti la varietà offerta, dove santi e madonne si disvelano attraverso antichi attributi, in una molteplicità propria dei siti che sono stati crocevia di innumerevoli passaggi di popoli. " scrive Matilde Romito
Nel suo intervento Don Giulio ha detto: " Il salotto culturale è una dinamica di ricerca, di risposta, di proposta e di comunicazione; è un processo teso a far emergere il contenuto culturale dell' Evangelizzazione, anche quale apporto qualificato dei cattolici alla vita del Paese. " altro passo del nostro parroco " Non da oggi nelle nostre Chiese è viva la convinzione che "una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non internamente pensata, non fedelmente vissuta"...ed ancora..."vi si incarnano il senso generale della vita e le sue esperienze fondamentali della fasmiglia, dell'amicizia, della convivenza, del lavoro, della bellezza, della sofferenza , della morte e della divinità.Ogni popolo vi trova la sua identità, la sua anima collettiva, il suo patrimonio prezioso accumulato di generazione in generazione" Con le parole di Giovanni Paolo II , possiamo dire che la cultura, nelle sue espressioni autentiche, " è ciò per cui l'uomo in quanto uomo diventa più uomo".