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http://www.corriere.it/economia/11_ottobre_17/amazon-editore_826e3bba-f8cf-11e0-a70e-53be2c0ab142.shtml
Riassumo per i pigri e per allungare un po' questo post: Amazon negli Stati Uniti ha messo in vendita 122 libri. In poche parole Amazon è diventato un editore; ciò significa che pubblicando e vendendo direttamente i propri libri, salta tutta la filiera composta da distributori e librai.
Le altre case editrici sono in allarme: infatti Amazon, non paga di questi 122 titoli, sta contattando numerosi autori offrendo loro la pubblicazione con notevoli vantaggi economici. Infatti, una volta alleggerita la filiera, c'è più margine di guadagno per entrambi i soggetti coinvolti: autore ed editore. Oltre al fatto che Amazon sarà in grado di fare prezzi al consumatore più competitivi di altri.
Non si sa ancora bene come avviene tutto ciò; immagino che sia una cosa molto differente da ciò che avviene con il POD (print on demand) dove qualunque autore può saltare i vari gradini del processo di pubblicazione del proprio manoscritto affidandosi ad uno stampatore come Lulu.com, tanto per dirne uno. Non sappiamo se Amazon si affidi ad editor, se nella sua attività editoriale sia contemplata la revisione dei testi e la correzione delle bozze. Immagino di sì.
A noi lettori cosa cambia? Immagino che questo comporterà un abbassamento dei prezzi dei libri. La legge Levi ha impedito ed impedisce (ma non sempre a quanto pare) sconti maggiori del 15%, i prezzi però, a differenza di ciò che affermavano i promotori di questa legge, non sono cambiati. L'ultimo libro di Christopher Paolini, Inheritance, tanto per fare un esempio a caso, costerà la bellezza di 23,50 euro.
Mi chiedo se valga la pena spendere così tanto per un nuovo libro quando ci sono centinaia di classici a pochi euro che meritano di essere letti più di Paolini.
Fatta la legge trovato l'inganno. Amazon, in qualità di editore, non tarderà ad arrivare in Italia e forse si accaparrerà molti nostri bestselleristi. Immaginiamo un Fabio Volo che lascia la Mondadori. La casa editrice perderà un bestsellerista che causa code in piazza Duomo dove va a firmare l'ultimo libro e chissà... forse deciderà di boicottarlo non distribuendo i suoi libri nelle librerie del suo gruppo.
Sono ipotesi probabili.
Sarà difficile per le multinazionali straniere scardinare i monopoli italiani. Forse ci vorrà tempo, forse ci riusciranno. A prescindere dal fatto che questo sia un bene o un male, mi auguro comunque un calo dei prezzi dei libri, sempre più costosi, sempre più oggetti di lusso e non di cultura. Il resto non mi interessa.
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