- Categoria Cuore
I Pink Floyd hanno scritto The Wall per una giornata uggiosa, mi pare ovvio. Certo, non credo che Roger Waters avrebbe potuto immaginare che un ragazzo sulla trentina avrebbe intrapreso un viaggio mentale ascoltando il suo pezzo, dopo aver trascorso dieci ore alla fiera del libro di una città italiana, aspettando un autobus, il 18, che non arriva, mentre il cielo minaccia di buttarla giù come fosse febbraio.
E invece è maggio.
Sì!, sento un po’ picco di emozioni, qualcosa contrario all’eccitazione. Dopo giorni di libri, di incontri, dopo giorni di adrenalina, mi ritrovo solo, al freddo di via Nizza, ascoltando Hey You.
Il 18 non arriva, non ho un biglietto e il salone è quasi finito. Deve essere la saudade sabauda che comincia a far sentire.
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