Ok, anche l'edizione 2013 del Salone del Libro di Torino è finita.
In gloria, bisogna dirlo: al di là dei numeri, che sono sempre fluidi, nel senso che ognuno li tira un po' dove gli pare, il dato è chiaro: + pubblico + vendite = successo.
Il Salone piace anche a me personalmente, e guai a chi me lo tocca, lo seguo fin dalla primissima edizione quindi mi prendo il diritto di dire la mia, anche su aspetti di cui in giro leggo pochissimo.
L'evento è cresciuto negli anni e oggi la rilevanza inizia ad essere davvero internazionale (nel 2014 sarà ospite anche la Fiera di Francoforte). Soprattutto è cresciuto, ma gli spazi sono rimasti più o meno quelli degli inizi. Ora, a qualcuno le code piacciono. Per esempio il Sindaco di Torino Fassino dice sostanzialmente che la coda è sinonimo di successo. In parte ha ragione, meglio una fila in più che una sala deserta. Però chi bazzica per musei e eventi sa anche che la qualità dell'esperienza di visita è il tabernacolo verso cui inchinarsi. Cioè, un po' di coda va bene, code per tutto sono un bel rompimento.
Visitare il Salone di sabato è domenica è impresa difficile: stand affollati tanto che passeggini e carrozzine non ci entrano manco piegati, corridoi intasati e sale per gli eventi (anche i più settoriali, non parlo di Saviano) degne di un accampamento di cosacchi.
Forse sarebbe il momento per un ripensamento degli spazi: un nuovo padiglione? Utilizzo dell'Oval, magari integrato permanentemente al Centro Fiere? Uso più razionale del padiglione 5?
Non ho la più pallida idea di come si faccia, ma una manifestazione più godibile farebbe bene a tutti.
Anche il contesto in cui si trova Lingotto Fiere meriterebbe uno sguardo. Domanda che giro ai torinesi che leggono: vi ricordate da quante ere geologiche i tapis roulant e le scale mobili della passerella 8 Gallery sono fermi? Io no, per me sono fermi da sempre, anzi, credo che chi li ha posati si sia detto: "La prima volta che si fermano sarà per sempre". Quindi, se un tapino arriva a piedi da quel lato (magari spingendo un passeggino, se è un disabile è finito) si fa tutto rigorosamente a piedi. Poi, sopresa: per scendere a livello parcheggio e biglietterie ci sono solo scale. L'unica è attraversare il Centro Commerciale e scendere dal lato di via Nizza. Peccato che uno dei due ascensori inclinati sia fermo, quindi bisogna risalire fino all'altro e farsi 400 metri sotto la pioggia.
E pensare che esiste un collegamento coperto tra 8 Gallery e Auditorium-Padiglione 5.
Basterebbe mettere una biglietteria nel Centro Commerciale e aprire una porta.
Ma quello sarebbe avvicinarsi alla perfezione, e un piemontese come me teme sempre la perfezione. Quando una cosa è perfetta qualcuno se la compra.
Quindi va bene così e Avanti Savoia!