Con l'espressione malattia mentale, invece, fa riferimento all'insieme di quelle condizioni, i disturbi mentali, caratterizzate da alterazioni nei pensieri, nei comportamenti e/o nell'umore, accompagnate da sofferenza e, in alcuni casi da deterioramento delle funzioni mentali.
I disturbi mentali rispecchiano cambiamenti fisici che avvengono nel cervello, i quali, a loro volta, possono dare luogo ad altri cambiamenti fisici in altre parti del corpo. Esiste una vasta letteratura che documenta incontestabilmente come ci sia molto di "fisico" nei disturbi "mentali" e molto di "mentale" nei disturbi "fisici" .
A qualunque età, la salute mentale è fondamentale per il raggiungimento di livelli adeguati di apprendimento, di comunicazione con gli altri, di controllo delle emozioni, di elasticità nei comportamenti e di autostima
L'infanzia, la fanciullezza e l'adolescenza sono fasi dello sviluppo individuale, caratterizzate da cambiamenti profondi. In queste fasce d'età, lo stato di salute mentale è stabilito in base al raggiungimento o meno delle varie tappe di sviluppo (motorio, del linguaggio, cognitivo, sociale ed emozionale), oltre che dal tipo di legame affettivo (detto anche attaccamento) mostrato nei confronti degli altri.
Un bambino o un adolescente con un buon livello di salute mentale ha una qualità della vita buona, ossia, ha un rapporto soddisfacente con i familiari e con i coetanei, un buon rendimento scolastico, e non presenta né disabilità, né sintomi psicopatologici.
Distorsioni nel normale processo di sviluppo individuale, possono essere causa di disturbi mentali
Per spiegare meglio come un bambino o un adolescente possa sviluppare un disturbo mentale, è opportuno accennare alcuni principi fondamentali della psicopatologia dello sviluppo.
· La malattia mentale è frutto dell'interazione di fattori biologici, psicologici e sociali, che entrano in gioco nel corso dello sviluppo individuale. Per capire il perché di certi comportamenti dei bambini o degli adolescenti, dunque, è necessario conoscere bene la storia e le esperienze passate di ciascuno.
· Nei bambini, c'è la tendenza innata ad adattarsi all'ambiente circostante, per cui se un bambino è "immerso" in un ambiente disturbato o patologico, l'adattamento che ne risulta, facilmente sarà anch'esso disturbato o patologico. La tendenza all'adattamento rispecchia una caratteristica fondamentale del cervello, la plasticità, che è massima durante la giovinezza e si riduce progressivamente col passare degli anni;
· Ciascun comportamento va sempre inserito nel giusto ambito temporale, o età. Per esempio, un’intensa reazione di disagio che faccia seguito all'allontanamento del genitore è normale nei primi anni di vita, ma può essere sintomo di malattia, se manifestata nell'adolescenza o successivamente; e ancora, un'esperienza stressante può produrre effetti profondi, modesti o non produrne affatto, secondo l'età in cui viene vissuta.
· Le condizioni ambientali in cui crescono i bambini sono importanti ai fini della salute mentale. Numerosi studi hanno dimostrato che se le condizioni sono sfavorevoli, si determinano effetti negativi sia nel breve, che nel lungo termine, e non solo sul piano psicologico-emozionale e delle relazioni sociali, ma anche su quello fisico.
· Un processo di sviluppo patologico si distingue da uno normale per differenze che, a volte, non sono facili da cogliere. In alcuni casi, per esempio, le differenze tra un comportamento normale ed uno patologico sono soltanto d'intensità o di frequenza.
Molto spesso, a determinare lo sviluppo di un comportamento patologico è la presenza di un particolare "fattore di rischio".
Epidemiologia
I principali fattori di rischio implicati nei disturbi mentali sono:
- danni provocati da abuso di alcol, droghe o tabacco, durante la gravidanza;
- peso basso (indice di sofferenza fetale) alla nascita;
- carattere difficile o predisposizione ereditaria ad un disturbo mentale;
- povertà, deprivazione e abbandono;
- violenze fisiche o abuso sessuale;
- rapporti insoddisfacenti con gli altri;
- presenza di familiari con disturbi mentali;
- esposizione ad eventi traumatici.
Anche nell'età adulta ci sono fattori di rischio che possono portare allo sviluppo di un disturbo mentale; il più importante di tutti è rappresentato dallo stress. E' bene sottolineare, però, che non tutti coloro i quali sono esposti a situazioni stressanti automaticamente sviluppano un disturbo mentale, molto è legato alla "vulnerabilità" (o predisposizione) sia dal punto di vista biologico, che psicologico e sociale.Gli eventi stressanti più comuni, correlati con i disturbi mentali che hanno origine nell'adulto, sono:
- divorzi;
- lutti;
- incidenti o traumi gravi;
- rapporti fortemente conflittuali in famiglia o al lavoro;
- malattie croniche;
E' stato stimato che in media una persona su quattro presenta qualche disturbo mentale. Questi disturbi possono causare conseguenze serie e durature, sia alla persona che viene colpita, che alla comunità di appartenenza.
Fortunatamente, la maggioranza delle persone che sperimentano questo tipo di problemi riesce a superarli o impara a conviverci, specialmente se ricorre tempestivamente all'aiuto di uno specialista.
Purtroppo, da uno studio recente è emerso che circa i due terzi delle persone affette da disturbi mentali non fa ricorso ad alcuna terapia per migliorare la propria condizione, e che, nella maggior parte dei casi, l'ostacolo più grande a ricorrere alle cure specialistiche è dato dai pregiudizi che circondano la malattia mentale .
Profilassi Il medico di base è in grado di aiutare il paziente a distinguere in quale stato egli si trova e, in quanto interlocutore abituale del paziente, è indicato dal Servizio sanitario nazionale come il migliore primo gradino di assistenza al quale rivolgersi in caso di necessità
Per questo motivo i pazienti non devono temere di "sconfinare" chiedendo al medico di base anche informazioni che riguardano la propria salute mentale o quella dei propri cari. Il medico è la persona più indicata per ascoltare e fornire la giusta informazione ed assistenza di fronte a un disturbo comportamentale o mentale. Se lo riterrà opportuno sarà lui stesso a indicare al paziente se il problema segnalato è affrontabile senza ulteriori apporti specialistici o, in caso contrario, sarà necessario andare oltre.In quest'ultimo caso il medico di base è in grado di fornire tutte le informazioni e di guidare il paziente verso i servizi specialistici di "secondo livello", quelli che intervengono quando la presenza di un disturbo mentale è acclarato.
La terapia migliore viene dalla collaborazione di più specialisti Il disturbo mentale non è un episodio sporadico, ma nella maggior parte dei casi esplode con una crisi iniziale nell’adolescenza o nella prima gioventù, molto spesso dopo un lungo periodo di sofferenza in cui hanno agito negativamente una serie di fattori personali e ambientali. La successiva evoluzione alterna momenti di stabilità o di miglioramento indotto dalle cure a periodi di aggravamento e di riacutizzazione.
Gli specialisti concordano sul fatto che la cura debba avvalersi di strumenti diversi a seconda del tipo e della fase del disturbo, ma quasi sempre per ottenere risultati ottimali è necessario utilizzare in modo integrato i diversi strumenti terapeutici. Così, per esempio, nelle fasi iniziali della malattia e nei periodi di stallo sono molto spesso ancora possibili cure ambulatoriali o domiciliari, mentre in alcune fasi di riacutizzazione del disturbo può rendersi necessario il ricovero, anche obbligatorio.
La ribilitazione
Avviene in strutture come i centri diurni
comunità terapeutiche
e residenzialità
Strategie nazionali ed internazionaliPer contrastare gli effetti negativi dello stigma e della discriminazione del malato di mente, il Ministero della Salute ha realizzato un Programma di comunicazione, rivolto alla popolazione generale, con particolare riferimento al mondo giovanile:La campagna Stigma e l'avvio del sito internet www.fuoridallombra.it
A sei anni dalla Dichiarazione sulla Salute mentale per l’Europa - "Affrontare le sfide, creare le soluzioni", siglata ad Helsinki nel 2005 dai Paesi della Regione Europea dell’OMS, e dal Piano d'Azione ad essa collegato, l’OMS Europa ha avviato il percorso per la formulazione di una nuova strategia.
I temi che la nuova strategia in salute mentale affronterà sono al momento individuati in alcune priorità:
- Promozione del benessere e della salute mentale nell’arco dell’intera vita
- Riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi di salute mentale
- Qualità e sicurezza dei trattamenti e degli interventi terapeutici
- Promozione anche della salute fisica per le persone con problemi di salute mentale.
SitografiaL'articolo , consigliato agli studenti della classe V ec-dietista, è tratto da:
Mentesana.it.
Questo sito si propone di dare un contributo alla promozione della salute mentale e alla riduzione dei pregiudizi nei confronti della malattia mentale, fornendo informazioni sulla diffusione, le caratteristiche, le cause e la cura dei principali disturbi mentali.
http://www.fuoridallombra.ithttp://www.salute.gov.it/