‘Datemi una donna che ama la birra e conquisterò il mondo‘: così diceva – pare – l’Imperatore Guglielmo II.
Ora, essendo io entrata da poco a far parte del mondo di coloro che apprezzano la birra (grazie al progetto birra di questa estate), ho deciso di prendere posizione.
In pratica, succede questo: il Governo ha deciso di aumentare l’accisa sulla birra del 35%, parcella che si pagherà su ogni birra presente nel Belpaese indipendentemente dal luogo di acquisto e consumo (supermercato, bar, ristorante e via andare).
La proporzione al momento è di 37 centesimi di tasse per ogni euro di birra (costo medio di una bottiglia da 66 cl): in pratica un sorso su tre. Con l’aumento in programma, si rischia di passare a un sorso su due che se ne va allo stato.
Ora, fermo restando il discorso sulle tasse, che è giusto pagarle e lotta dura senza paura agli evasori, ci sono 6 buoni motivi per dire no all’accisa sulla birra:
In Italia la birra è è l’unica bevanda a bassa gradazione alcolica a pagare le accise (nella Penisola le tasse sulla birra sono tra le più alte in Europa)
- Negli ultimi 10 anni le accise sulla birra in Italia sono aumentate del 70%
- Già oggi 37 centesimi su un euro di birra sono di tasse, circa un sorso ogni tre
- Aumentare le accise sulla birra significa che aumenterà anche il costo di una serata in pizzeria, cosa che in tempi di crisi non è il massimo
- Se lo scopo dell’aumento è incrementare le entrate dello Stato, l’effetto potrebbe svanire con il conseguente calo dei consumi
- La birra è una bevanda naturale, a bassa gradazione alcolica, fatta in Italia da 500 produttori tra grandi marchi e microbirrifici artigianali (un nome su tutti, Baladin di Teo Musso), un settore che offre lavoro a 150mila persone e aiuta l’agricoltura nazionale
Non è una protesta sterile né tanto meno fine a se stessa. Sul sito www.salvalatuabirra.it trovate anche 5 alternative proposte, potete votare quella che vi convince di più tra:
- eliminare il finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria politica (- 150 mln)
- tagliare del 15% il contributo dello stato agli Enti locali per spese di rappresentanza (- 180 mln)
- tagliare del 6% le spese per il funzionamento di Presidenza del Consiglio, Camera e Senato (- 162 mln)
- tagliare del 7% i trasferimenti a società di servizi pubblici (- 167 mln)
- tagliare del 50% i contributi alle scuole private (- 135 mln)
Che fate, firmate? Potete farlo qui.
#Salvalatuabirra
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