L’ultima mostra di Salvador Dalí a Roma è stata organizzata più di mezzo secolo fa, quando si fece portare a spalla per le strade della città da due frati incappucciati. Chiaro che a vista della gente non era Dalì colui il quale veniva trasportato misteriosamente dai religiosi, ma un enorme cubo di carta al cui interno restò il creatore di una delle opere più affascinanti, complesse, varie e ricche del secolo XX fino al momento nel quale decise di abbandonare la labile figura geometrica per la sorpresa che ricevette al vedere tutti i giornalisti che inondavano la sala nella quale stava per celebrarsi una conferenza stampa nella quale rispondeva a tutte le domande in latino.
Dalì è sempre stato un artista che ci sapeva fare con la stampa. A Madrid in un’occasione superò durante conferenza lo stesso Jean Cocteau, il quale, alla domanda su quale opera avrebbe salvato nel caso di un incendio al Museo del Prado, scelse il fuoco. Una risposta tanto meravigliosa gli fece crede brevemente di essere il protagonista della giornata. Fino a che non prese la parola Dalì, per rispondere che, dato che l’aria è un elemento pittorico e il fuoco no, lui avrebbe salvato l’aria, ma non una qualunque, ma quella che si respira nella casa de Las Meninas.
Le conferenze stampa, gli atti gestuali, gli happening, le performance “avant lettre”, sono parte essenziale dell’arte di Dalí, non solo la figura più rutilante di tutto l’universo di artisti surrealisti ma anche precursore dell’arte pop, della cultura di massa e di tante e tante altre cose, nonché umorista, scienziato, ludico saggista, straordinario cineasta e uno degli scrittori più irresistibili e memorabili della sua epoca. Poco prima di uscire dal gigantesco cubo di carta per parlare con i giornalisti in latino si era incontrato con Giovanni XXIII per proporgli, tra le altre cose, la costruzione di una cattedrale cattolica nel deserto del Texas. Allo stesso modo anni prima aveva sognato di riempire le principali città del mondo con colossali filoni di pane che vengono fuori verticalmente dal suolo, per causare commozione, terrore e sconcerto al mondo intero e costruire così una delle opere surrealiste per eccellenza.
La mostra Dalí, un artista un genio visitabile attualmente al complesso del Vittoriano fino all’undici giugno http://www.romatoday.it/eventi/mostre/mostra-dali-vittoriano-roma.html struttura monumentale dedicata a Victor Manuel II tra il colle del Campidoglio e Piazza Venezia, che da un certo punto di vista potrebbe risultare surrealista, non è aliena a queste attività extrapittoriche e adesso intende indagare sull’intensa e straordinaria relazione che legò da sempre l’artista all’Italia.
Paul OilzumSe prendi in affitto uno dei nostri appartamenti a Roma non esitare ad avvicinarti e lasciarti affascinare dal fecondo vincolo creativo tra i due, manifestato attraverso figure come quelle di Piero Della Francesca, Elsa Schiaparelli o Federico Fellini.
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Inviato il 04 novembre a 15:42
E' stata da poco aperta a Milano una mostra di Salvador Dali a Milano, in una suggestiva chiesa (sconsacrata) del Cinquecento, a due passi dal Duomo. Alla fondazione Metropolitan , in corso Italia, ad ingresso gratuito.
Sculture originali in bronzo di varie dimensioni facenti parte della collezione Clot, in mostra nel cuore di Milano, fino al 15 dicembre 2012.
Per completare il viaggio, ai capolavori tridimensionali si affianca una curata e corposa selezione di opere grafiche, oniriche e graffianti - perlopiù imperniate su temi e testi letterari - che l'artista spagnolo ideò negli anni Sessanta e Settanta.
Sempre numerosissimi i visitatori di mostre, collezionisti d'arte e partecipanti a forum, appassionati - in Italia e nel mondo - della produzione artistica del maestro catalano, genio creativo dalla innegabile padronanza tecnica e personaggio affascinante ed eccentrico.
Eccentrico dandy - sfoggia capelli, basette e baffi lunghi, giacche originali, calzoni alla zuava -, protagonista di happening memorabili - a una conferenza durante l'Esposizione Surrealista di Londra si presenta vestito da palombaro, con tuta e casco (si stava immergendo a fondo nella mente umana, dichiara), - Dalì idea arredi di appartamenti di celebrità, compone pubblicità per Vogue, realizza spot televisivi e loghi. Attivo nel mondo della fotografia e della moda, crea gioielli e tessuti, collabora con la stilista Elsa Schiaparelli e nel 1950 con Christian Dior, crea un singolare "abito per l'anno 2045". E poi Dalì scrittore (emozionante la descrizione dell'attrazione per l'amata moglie Gala, in "La mia vita segreta"), Dalì, insegnante di tecniche pittoriche (in "50 segreti magici per dipingere")....
Per completare il viaggio nel complesso mondo creativo daliniano, ai capolavori tridimensionali si affianca una curata e corposa selezione di opere grafiche, oniriche e graffianti - perlopiù imperniate su temi e testi letterari - che l'artista spagnolo ideò negli anni Sessanta e Settanta.
A far da corollario alla rassegna, gli affreschi e i marmi della sorprendente chiesa cinquecentesca, situata a pochi passi dal Duomo di Milano.
Spazio San Paolo Converso Corso Italia, angolo via Santa Eufemia dalle 15 alle 20, dal lunedì al sabato