Come avviene in politica , in economia e nella società, purtroppo anche il sistema arte non è immune da degrado, mercificazione, mistificazioni di vario genere. La tv spazzatura , quella urlata ma priva di contenuti veri, ne è un esempio evidente. Non voglio dilungarmi oltre su questa questione della mercificazione perchè l'ho già fatto in passato, in alcuni confronti polemici con personaggi di questo sistema o che indirettamente lo sostengono (cito solo per Italia la polemica-confronto con G. Politi direttore di Flash art) .Mi limito solo ad osservare, come ha dichiarato recentemente con onestà intellettuale anche il critico d'arte P.Daverio che oggi la vera arte vive nascosta negli studi di molti artisti , alcuni spesso ignoti al grande pubblico, che fanno vera ricerca , mentre è difficile trovarne davvero sui palcoscenici in cui si esibiscono artisti osannati da un certo sistema diretto da grossi gruppi finanziari che oggi decidono cosa sia arte e cosa no.
Queto avviene non solo in Italia ma anche all'estero basti come esempio il sistema americano delle grandi aste dove si arriva al paradosso di vendita (vera o presunta)di opere di alcuni artisti contemporanei superiori a quelle di Picasso o di altri grandi maestri del passato.Ma chi governa e dirige tutto questo ?
Pochissimi imperi finanziari dotati di gallerie e relazioni strette con i principali musei internazionali.Si tratta in prevalenza di oligopoli governati da persone spesso incolte o prive di capacità di lettura artistica , il cui unico fine è quasi sempre il guadagno fine a se stesso, non certo quello di diffondere le espressioni artistiche più significative del nostro tempo.. Di qui sponsorizzazioni e palcoscenici d'effetto creati per valorizzare al massimo l'elites di artisti su cui decidono di investire.
Conseguenza ultima : grandi mistificazioni e falsificazione dei valori reali e dei contenuti artistici veri e profondi cui gallerie ed operatori del settore si adeguano per necessità . Perfino alcune linee espressive sono dettate dall'alto( da molti anni ad es. vanno molto di moda le installazioni e le performance , un conformismo diffuso che trova il supo apice nelle grandi fiere d'arte), il tutto senza alcun criterio di selezione serio di artisti e opere .Per uscire da tutto ciò basterebbe ,a mio parere ,che intervenissero i governi degli stati , promuovendo vere selezioni sui loro territori per recuperare il patrimonio artistico sommerso attraverso commissioni trasparenti formate da critici d'arte indipendenti e di prestigio , uomini di cultura ed esperti del settore compresi gli artisti stessi. In assenza di criteri e di selezioni trasparenti, gestite dalle istituzioni e non da gruppi privati, la vera ricerca artistica e culturale nel nostro paese è destinata rimanere nel sottobosco insieme ai veri valori dell'arte .
Tutto ciò a discapito del pubblico e degli stessi collezionisti oggi spesso ingannati nelle scelte (anche di investimento ) dal circo mediatico promosso da questo oligopolio commerciale internazionale,che ,come ha dimostrato tempo fa una ricerca condotta da una rivista d'arte nazionale, è formata da un ristretto numero di gallerie e personaggi internazionali. Una sorta di cupola dell'arte...
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