Salvata dagli squali...
Creato il 25 ottobre 2010 da Omar
Sul congedarsi della scorsa estate, durante una piacevole cena innaffiata senza riserve del miglior Primitivo di Manduria, lo scrittore Giancarlo De Cataldo a un certo punto si è voltato in direzione del titolare del blog (no, Sartoris non è un frequentatore abituale della crème del noir all'italiana: il baccanale agostano in compagnia dell'autore di Romanzo Criminale va addebitato unicamente ad alcune particolari coincidenze astrali nonché, cosa di non poco conto, alle comuni origini pugliesi) per rivelargli con una certa amarezza che la nuova leva degli scrittori gialli made in USA non lo esaltava più di tanto. A seguito di quella dichiarazione l'aria intossicata dal fumo dei nostri toscanelli si è d'improvviso affollata di nomi e titoli di romanzi, dando adito ad uno scoppiettante confronto su trame e personaggi cui si andavano via via aggiungendo i suggerimenti del resto dei commensali, per ritrovarsi infine, un po' mestamente, a convenire tutti più o meno unanimemente che in effetti - a parte la mecca degli intramontabili Leonard e Crumley, scrittori ormai senza tempo al pari di un Chandler o d'un Hammett - i nomi di spicco sfornati dall'America negli ultimi anni non erano, salvo qualche raro caso, granché convincenti. Poi, come un refolo inaspettato, una luce ha acceso a sorpresa il torpore etilico delle nostre coscienze, e sia il titolare del blog che il buon De Cataldo si sono scoperti entusiasti a pronunciare (facciamo flic e floc?) due brevi paroline: «Meridiano», e «Zero». E questo è bastato a risollevare la discussione, perché - a prescindere di come la si pensi sulle nuove generazioni del noir americano - non si può infatti negare che se c'è un editore che da anni sta con tignosa risolutezza importando (talvolta solo ripescando) quanto di davvero valido provenga d'oltreoceano (e non solo da là) in questo settore è proprio la casa editrice di Marco Vicentini.E così eccoci qui a riconfermare quanto già espresso per Burke, Reasoner, Gischler, Crews e compagnia sonante con l'ultima, mirabolante uscita a firma Carl Hiaasen: giornalista e scrittore classe 1953, pressoché snobbato quaggiù nei lidi di Berlusconia (checché i suoi libri siano stati pubblicati in Italia da Mondadori, Baldini & Castoldi e Rizzoli), che l'editore padovano ha selezionato per tutti gli appassionati del genere «spara, insegui, indaga, vendicati e - in questo caso più che mai - sorridi». In ossequio a un filone recente che vede forse in «Champion Joe» Lansdale il suo culmine, infatti, gli artefici della crime-fiction contemporanea statunitense sono soliti inoculare d'una robusta dose d'ironia storie altrimenti cruente, dure e violentissime. Dotato di una fantasia sfrenata e di una penna agile e irriverente, Hiaasen mette a segno con Una donna di troppo (traduzione di Luca Conti e Laura Piussi) una vicenda funambolica, che non lascia scampo al lettore. C'è una donna spinta nell'oceano durante una crociera dal marito fedifrago, l'attacco degli squali, lei che viene miracolosamente salvata da un ex poliziotto sopravvissuto a sei matrimoni, un investigatore che come un segugio si mette alle calcagna del coniuge aspirante assassino, un boss della malavita eccentrico e via così in una ridda di personaggi e situazioni davvero strambe e appassionanti, inanellate con precisione in un divertente mix esplosivo che non delude mai. Hiaasen è così: se incappi nella prima pagina, sei costretto a sciropparti tutto sino alla fine perché è davvero impossibile abbandonare un suo romanzo. Ottimo.
Una donna di troppo - Carl Hiaasen (Ed. Meridiano Zero)
Potrebbero interessarti anche :