Salvatore Ritrovato - L’angolo ospitale - La Vita Felice, 2013
La personalità seleziona la nostra memoria; infatti ricordiamo avvenimenti
Diciannovesima settimana
Mi piace dirti ciccia e birba
sopra la pancia che si muove
tra la mamma che nicchia
e le lenzuola a fiori.
Mi piace sfarinare un balbettio
appenderlo a una frangia del pigiama
ghiro nella placenta
che fruscia nelle orecchie
l’ombra buona delle sere d’inverno
che ci osserva alle finestre
toc toc batte alle porte
bacino schiocca forte.
Mi piace dirti ancora dormi
ascolta.
Su una vecchia fotografia
Chi mi fissa di voi in questa lucida carta?
Che brusio è scomparso dallo schermo
muto di questa kodak?
Trent’anni e una parola per tenere
quelle pupille, filmarne il verso
sopito dalla pellicola
l’attimo di meraviglia, non basta.
Verrò ad abitare un giorno con voi
dove non scorre linfa, non trasuda
spirito di focolare e la pietà s’appanna.
Pure finirà tutto, in un ostensorio
cesellato con cura, o in un calice
sollevato sull’altare; cesserà l’andirivieni
fra me e voi che mi aspettate
laggiù, sulle scale, dopo un matrimonio.
Il nuovo melograno
È stecchito il nuovo melograno, l’avevo messo
sul balcone l’altro ieri, al pieno sole di un autunno
caldo in via Garzoni, e ogni mattina mi teneva
nella sua figura incerta il commiato alla leggerezza.
Strano mercurio dell’al di qua, cosa farò adesso?
dico al ramo spoglio. Questo frutto
ancora in bilico sul vaso arido riempie le mani
ma non fiuta più sotto di sé la terra, è secca.
Neanch’io, va bene, e sono a due passi, sento
esalare l’anima da quel rapido mulinare
di foglioline sopra il cortile, né cadere il vento
per caso fra queste vie ingiallite, in esilio.
E ha senso una stagione per vivere e una per morire
una per scegliere di restare, una per ripartire?
o basta scrivere questo libro che non parla
di noi ma ospita tempi inerti e lontani ci dirotta?
Mi piego alle umili radici interrate nel vaso.
In un piccolo perimetro come questo oggi pianto
un’immagine del mondo, e di nuove domani,
e ad altro non riesco a credere, e pure aspetto.
Salvatore Ritrovato (1967) ha pubblicato le raccolte di versi Quanta vita (1997), Via della pesa (2003), Come chi non torna (2008), e diverse plaquette fra cui Cono d’ombra (2011, con film-DVD, regia di A. Laquidara). Per quanto riguarda il suo lavoro critico, ha pubblicato di recenteDentro il paesaggio, Poeti e natura (Archinto, 2006), La differenza della poesia (puntoacapo, 2009), e Piccole patrie. Il Gargano e altri sud letterari (Stilos, 2011). Collabora a riviste e giornali, e co-dirige l’annuario della poesia italiana ‘Punto’. Insegna letteratura italiana presso l’Università di Urbino, dove vive.