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Salvini a Mestre. Scontri. Interviene Tamiazzo

Creato il 25 maggio 2015 da Yellowflate @yellowflate

Salvini a Mestre. Scontri. Interviene Tamiazzo"Ogni occasione è buona per andare contro le Forze dell'Ordine che fanno solo il proprio lavoro. Dissentire si può, ma rispettando le regole. Anche chi non ci piace ha dei diritti"
"Duole constatare come ogni occasione sia sempre buona e sfruttata per andare contro le Forze dell'Ordine che, faticosamente, fanno il loro lavoro per garantire il rispetto delle leggi e delle regole e per consentire a tutti di esercitare i propri diritti. E se un politico, qualunque esso sia, ha il diritto di tenere un proprio regolare comizio, è anche vero che altri hanno il diritto di manifestare il proprio dissenso, ma non è vero, non è legittimo, e non è giustificabile che lo si faccia infischiandosene delle prescrizioni stabilite per assicurare l'ordine e la sicurezza di tutti".
Così Stefano Tamiazzo, Poliziotto e Candidato al Consiglio Comunale alle prossime elezioni del 31 maggio, dopo gli scontri avvenuti a Mestre in occasione della visita di Matteo Salvini che stava tenendo un comizio in piazza Ferretto, quando un corteo di no global, esponenti dei centri sociali, ha tentato di raggiungere il luogo dell'incontro con Salvini a Mestre, andando contro lo schieramento delle Forze dell'Ordine e dando vita a tafferugli in via Palazzo, obbligando la Polizia a far arretrare il fronte dei manifestanti tramite cariche di alleggerimento.

"E' ormai la regola che quando ci sia da manifestare - aggiunge Tamiazzo - si ritenga di poterlo fare in qualsiasi maniera ed a qualsiasi costo. Costo che, normalmente, devono pagare le Forze dell'Ordine, costo che poi, di conseguenza, si riversa sui cittadini, sui loro beni, sulla loro sicurezza. Ma questa mentalità è totalmente ed irrimediabilmente da censurare, e contribuisce, in un contesto più generale, a fomentare la mentalità che ha via via degradato la nostra realtà, fino a farci temere conseguenze gravissime sulla nostra incolumità e sul nostro livello di vivibilità se dovesse capitarci di finire nel mirino di chi contesta leggi, regole e persino convenzioni".
"Quando qualcosa è sbagliato - conclude Tamiazzo - va bollato come tale senza se e senza ma, senza temere giudizi a sfondo politico che invece non centrano proprio nulla. La sicurezza, l'ordine ed il rispetto delle regole non hanno colore politico, e giustificare singoli o intere categorie che li violano in qualsiasi modo, significa, nei fatti, essere connivente con chi lo fa. E ciò si traduce, oltre tutto, nella legittimazione di comportamenti che vanno palesemente ad impattare contro donne e uomini in divisa, colpevoli solo di svolgere un compito ingrato che da loro tutti pretendono, ma non tutti rispettano".

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Salvini a Mestre. Scontri. Interviene Tamiazzo

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