Lo scorso 28 gennaio la libreria Feltrinelli di Catania ha ospitato il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Salvo Sottile in occasione dell'uscita del suo terzo romanzo, Cruel, edito da Mondadori.
Quello di Sottile è un volto noto a tutti gli italiani: dopo aver esordito come corrispondente di un'emittente regionale, infatti, è entrato in punta di piedi nelle nostre case mostrandoci gli orrori delle stragi di Capaci e via d'Amelio, facendosi per anni portavoce di una Palermo lacerata nell'animo eppure ancora combattiva; la sua personalità carismatica e il suo stile posato ma graffiante hanno caratterizzato la sua conduzione di Quarto Grado, il programma incentrato su casi irrisolti di cronaca nera che, con i suoi ascolti record, gli ha garantito la popolarità.
Oggetto di parodie più o meno vicine alla realtà, Salvo Sottile si è costruito in poco tempo un personaggio che fa del noir il suo biglietto da visita: come uno specchio fedele e impietoso, ci ha mostrato le più infime debolezze dell'essere umano, creatura in grado di commettere in situazioni particolari atrocità inenarrabili.
In qualcuno di quegli episodi siamo anche riusciti a immedesimarci, provando empatia per le vittime e una morbosa curiosità per le motivazioni che hanno spinto il carnefice a ricorrere all'omicidio per risolvere problemi comuni a tutti noi.
"Osservare quelle storie attraverso lo schermo della televisione", ha spiegato Sottile durante l'incontro, "è come guardare un temporale da dietro la finestra. Ci troviamo all'asciutto ma affascinati da quello che accade fuori, dall'idea stessa di bagnarci".
A quanti di noi è capitato di covare gelosia nei confronti di un'altra persona, rancore verso coloro che ci hanno ferito, odio puro e assoluto per un grave torto subìto, desiderio di vendetta per un'ingiustizia che ci ha profondamente segnato.
Abbiamo acquisito una notevole esperienza come fantini dei nostri sentimenti negativi, li domiamo servendoci delle redini della ragione e li dirigiamo verso sentieri aridi e deserti in cui possano sentirsi liberi di correre senza nuocere a nessuno, ma cosa accade quando invece un'emozione imbizzarrita prende il controllo rifiutandosi di seguire le nostre indicazioni? Quando ricorriamo all'acido per punire un ex che ci ha traditi, allo strangolamento per quietare il pianto stridulo di nostro figlio, allo sgozzamento dei vicini di casa perché troppo rumorosi.
"Il bene e il male sono entrambi concetti che ci appartengono", sottolinea l'autore, "tutti noi siamo costituiti da una componente di crudeltà. Siamo composti di luce ma anche di un'oscurità che ci affascina, che ci rapisce, che vorremmo conoscere meglio e sperimentare, e questo ci fa sentire in colpa".
"Siamo composti di luce ma anche di un'oscurità che ci affascina, che ci rapisce, che vorremmo conoscere meglio e sperimentare, e questo ci fa sentire in colpa"
Vittime e carnefici si rincorrono nella giostra della vita, ma non sempre è possibile stabilire l'identità di questi ultimi perché tutti i personaggi di un caso di cronaca irrisolto sono dei potenziali colpevoli, ed è proprio su questo meccanismo che si basa Cruel. Il romanzo prende il nome dal crime magazine gestito da una redazione giornalistica che farà da scenario a un giallo in cui nulla è come appare, in cui ogni personaggio è un probabile assassino e quella che sembra l'unica verità possibile alla fine verrà ribaltata da un dettaglio a cui nessuno aveva prestato la dovuta attenzione.
Perché "anche nella vita reale non esiste una verità assoluta ma ve n'è una apparente, una verità che può sembrare solida agli occhi della logica ma, come in un effetto domino, appena ne arriva una più forte, le verità precedenti decadono".
E con queste innumerevoli verità dovrà fare i conti il protagonista del libro, Mauro Colesani, giornalista "un po' cialtrone e mastino" che deciderà di indagare sull'omicidio che ha sconvolto Roma e che riguarda una giovane studentessa universitaria, Marta Luci.
Un romanzo frenetico e avvincente da leggere in un paio d'ore come fosse un giallo da seguire in TV, una "favola nera" con un insospettabile che si macchierà di un crimine atroce ma che alla fine, a differenza di quanto troppo spesso accade nella vita reale, verrà smascherato, mostrando al lettore la soluzione di un ingegnoso enigma ben orchestrato dalle sapienti mani dell'autore.
Perché almeno nei libri, ogni tanto, è confortante lasciare che un delitto irrisolto venga seguito dalla parola fine.