È in Eraclito che troviamo la concezione che l'unità dell'essere scaturisca dalla sua stessa molteplicità. Per unità infatti egli intende il divenire e questo deriva dall'esistenza degli opposti in quanto il loro fondersi è lo svilupparsi dell'uno e dell'altro, è l'unità dei contrari.
Un frammento di Eraclito sembra ritagliato in modo perfetto sulla prestazione della Juventus nella partita contro la Sampdoria: è la stessa cosa nella squadra bianconera il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio, poiché queste cose mutandosi son quelle e quelle a lor volta mutandosi son queste.
Sembra proprio che si riferisca alla staticità di Buffon e alla vivacità, ma inconcludente, di Krasic. All'eternità di Del Piero e alla freschezza di Martinez (in campo solo pochi minuti, ma che avvicinano la Juve al gol). All'incedere farraginoso di Sissoko, alla sterile aggressività di Pepe.
La realtà in continuo divenire si alimenta della contrapposizione dei contrari e questo trasformarsi, questo variare non è segno di irrazionalità, anzi è l'attuazione della più profonda razionalità. La prova? La profonda delusione per la pochezza della partita di Marassi fa dire a Del Neri:"Siamo la quadra migliore del campionato". Più divenire di così!