Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.051 punti, registrando un -0,55%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,6%.
Partiamo col dire che dal punto di vista tecnico non si segnalano novità rilevanti e che il trend di fondo rimane indiscutibilmente rialzista.
Ciò premesso, andiamo ad evidenziare alcuni dettagli accompagnati anche da note didattiche.
Osserviamo le ultime candele settimanali:
Grafico nr. 1 – S&P 500 – Base settimanale
L’ultima chiusura settimanale (positiva) interrompe la sequenza precedenti tre negative.
Un segnale di forza è rappresentato dalla chiusura settimanale superiore al massimo della settimana precedente.
Così non è nel caso specifico.
Sia chiaro, non si sta parlando di un aspetto negativo, ma più semplicemente si sta affermando che se lo S&P 500 fosse riuscito a mantenersi in chiusura al di sopra dei 2.056 punti, le probabilità di nuovi allunghi per la prossima sarebbero stati piuttosto elevati.
Se ciò non è stato possibile è a causa dell’ultima seduta:
Grafico nr. 2 – S&P 500 – Andamento della seduta
Il calo nell’ultima parte della seduta è elemento negativo per l’impostazione della prossima seduta (lunedì).
Dettagli a parte (utili per chi opera nel breve termine, molto meno per chi opera nel lungo), si ribadisce come il trend di fondo dello S&P 500 sia rialzista e si aggiunge che l’eventuale rottura convinta del massimo storico (2.093 punti) rappresenterebbe un importante segnale di forza.
Riccardo Fracasso