Magazine Cultura

San Andreas

Creato il 05 giugno 2015 da Arpio

San_Andreas_Dwayne_Johnson_Foto_Dal_Film_01_midQuando hanno iniziato a pubblicizzare questo film con The Rock come protagonista, in tanti – me compreso – hanno pensato che si trattasse di un film tratto dal videogioco GTA, che in uno dei suoi capitoli portava come sottotitolo proprio “San Andreas”. In pochi, invece, – me non compreso – hanno pensato alla faglia di San Andrea; la striscia di terra che divide la California dal resto dell’America e che negli ha provocato una serie di grandi terremoti, che un giorno porteranno al distaccamento dello Stato dell’Ovest dal resto del continente. Beh, la risposta giusta ovviamente era la seconda, quella del terremoto, non quella del videogioco dove spari alle prostitute e rubi le auto. Forse, però, sarebbe stato meglio il contrario.

Partiamo subito col dire che la trama di San Andreas, catastrophic movie pieno di cliché, è praticamente la stessa di Shaknado, il film catastrofico del 2013 realizzato dalla Asylum. Già con questo antefatto dovremmo aver ben specificato la portata della pellicola in questione, ma se non vi basta andiamo avanti.
The Rock, ovviamente, è un super vigile del fuoco, capace di fare di tutto, dal volare con l’elicottero in mezzo alle rocce, al saper disarmare la gente, guidare i motoscafi, proteggere il mondo da un invasione di cavallette e roba del genere. Ovviamente, però, The Rock sta divorziando da quella gnocca della moglie (Carla Cugino), con la quale ha una figlia ancora più gnocca (Alexandra Daddario). Se non c’è il dramma sentimentale, il disaster movie non funziona. Scopriamo solo che stanno divorziando perché The Rock, capace di tutto, non è stato capace di salvare l’altra loro figlia dall’annegamento e lui si da la colpa della cosa. Nel frattempo c’è Paul Giammatti che è un esperto di terremoti e che insieme a un tizio asiatico che faceva il cattivo in Elektra, sta cercando un modo per prevedere i terremoti. Incredibilmente riesce a trovare un modo per predirli proprio cinque minuti prima che il più grande terremoto del mondo si abbatta su Los Angeles.

maxresdefault
La trama appena elencata, descrive i primi 10 minuti del film, perché da lì in poi è una valanga di situazioni poco realistiche e pieni di cliché che porcaputtana levati. The Rock salva l’ex-moglie su un grattacielo con un elicottero a un millisecondo dalla distruzione. Dopo un atterraggio di emergenza catastrofico, frega una macchina come fosse un esperto del settore furto. Poi pilota un charter, dal quale si butta col paracadute. Poi salva un sacco di gente. Poi frega un motoscafo e scappa a uno tsunami cavalcando un’onda di 50 metri…e così via. C’è qualcosa che quest’uomo non sa fare? Io ne dubito…se non ha salvato la figlia è perché non gli andava. L’altra figlia, invece, pare essere stata addestrata fin dalla nascita ad affrontare una situazione del genere e tolti un paio di fasi, se la cava alla grande. Sullo sfondo, intanto, saranno morte una decina di milioni di persone…ma vabbè. La pellicola si chiude con una bandiera americana che sventola e The Rock che, guardando l’orizzonte, dice che “ricostruiremo tutto”…ma la città è sommersa dall’acqua. Io intanto rifletto sul fatto che se nel 2009 al posto di Bertolaso, avessimo avuto The Rock, L’Aquila sarebbe già stata ricostruita tutta da lui, da solo.
Piccola conclusione finale, solo per dire che a me i disaster movie non sono mai piaciuti e non so perché mi ostini a guardarli. C’è sempre qualcuno di super-figo che sa fare tutto e salva tutti, o almeno quasi. La trama è inconsistente e l’unica cosa che si salva sono gli effetti speciali…ma c’hanno speso 100milioni per fare sto film, quindi ci vuole poco.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine