Salgo sul primo bus della giornata alle sette di mattina. Scendo dall'ultimo alle undici di sera dopo un tragitto di sei ore di strada sterrata, con varie soste per gonfiare i pneumatici, far salire e scendere passeggeri e cenare a 3000 metri di altitudine, in un paramo tra vacche e campi di patate. Quando infine arriviamo, il paese di San Augustin sta dormendo profondamente e in strada c'e' solo un poliziotto annoiato e un ubriaco rumoroso che si offre di portarci all'hostal consigliato da persone sconosciute ma - si dice - affidabili. Per strada appare una donna che mi spiega che l'hostal in questione e' conosciuto per fregare i turisti e mi convince ad andare in un altro posto gestito da una signora simpatica. Purtroppo il letto - che sembrava normale - si rivela per nani, mentre la coperta puzza prepotentemente di cane bagnato. Causa cottura per il viaggio e per il letto schifoso dormo poco e male e il giorno dopo decido di pagare il triplo del prezzo per un posto che mi sembra il paradiso.
Vicino a San Augustin c'e'un sito archeologico precolombiano con decine di sculture di figure antropomorfe, zoomorfe e antropo-zoomorfe. Da quello che riesco a capire la popolazione che le ha scolpite e' scomparsa prima della conquista e non si sa praticamente niente sulla funzione delle statute, tranne che avevano uno scopo funerario e rituale. Quella che mi piace di piu' e' un enorme passerotto obeso, di cui pero' ignoro la funzione.