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San Gimignano la perla della Toscana

Creato il 29 luglio 2013 da Lillyslifestyle @LilianaNavarra

Rieccomi qui da voi con un’altra tappa del mio viaggio toscano. Eravamo rimasti al giorno 16.07. La mattina l’ho dedicata al completo relax in piscina: due ore in ammollo.

San Gimignano la perla della Toscana San Gimignano la perla della Toscana

Nel pomeriggio, con tutta calma, decidiamo di andare a San Gimignano, in origine sede di un piccolo villaggio etrusco. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigea. Nel 1199 si liberò da Volterra e cominciò il suo sviluppo urbanistico. Purtroppo la peste del 1348 dette un duro colpo all’economia che causò un repentino abbandono del paese. Ma la sua bellezza e ricchezza culturale lo hanno riportato al suo antico splendore. La sua caratteristica principale sono le torri, in passato 72, oggi ne restano appena 14.

San Gimignano la perla della Toscana
San Gimignano la perla della Toscana
San Gimignano la perla della Toscana

Girovaghiamo senza meta nello storico borgo affollatissimo di turisti, scrutiamo tra le botteghe artigiane ed entriamo in un’interessantissima galleria d’arte, sita in un antico cinema degli anni 50′: Galleria Continua. Potrebbero migliorare il servizio ai visitatori, ma almeno le opere esposte compensano questa carenza.

Le opere in mostra sono degli artisti: Margherita Morgantin, Mona Hatoum e Nari Ward (cliccate sui nomi per leggere i comunicati stampa).

San Gimignano la perla della Toscana
San Gimignano la perla della Toscana
San Gimignano la perla della Toscana

Usciti dalla galleria decidiamo di prendere un fresco aperitivo, per combattere la calura estiva, in Piazza della Cisterna al bar della Torre Guelfa. Posizione privilegiata, ma un po’ lento il servizio.

San Gimignano la perla della Toscana
2013-07-16 18.12.31

Dopo uno spritz continuiamo il nostro giro e scopriamo un’altra galleria d’arte contemporanea molto interessante: Galleria Gagliardi. Oggi centro di riferimento in Italia per la promozione permanente e la vendita della scultura ceramica Contemporanea. Purtroppo non ho foto da condividere perché non era consentito farne.

Concluso il nostro giro, non ci resta che un’ultima tappa: la cappella di S. Fina, condannata ad esser divorata dai topi e dai vermi. Purtroppo la troviamo chiusa, quindi prendiamo l’auto e ritorniamo a casa.


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