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san giuseppe

Creato il 14 marzo 2012 da Plus1gmt

Mio papà quest’anno passerà una festa del papà un po’ diversa, nel senso che temo si renderà parzialmente conto della festa, di chi lo vuole festeggiare, del posto in cui gli verranno fatti gli auguri. Questo a seconda delle condizioni in cui si troverà il 19 marzo prossimo, cosa girerà nella sua testa, se sarà in un momento di lucidità o se sarà attraversato da un banco di nebbia, quello che gli impedisce di raggiungere la sala di controllo e attivare la memoria. Che poi non si renda conto della festa che lo riguarda non è una cosa grave, non è che badiamo molto a celebrare l’ordinarietà e la straordinarietà, è la solita questione che un popolo dovrebbe essere donna, mamma, papà, innamorato o credente o partigiano ogni giorno dell’anno. Ma, tornando a mio padre, è chiaramente un dramma per chi gli vive vicino assistere ai suoi modi di assentarsi. Voler tornare a casa quando in casa ci si trova già, la moglie che diventa la zia materna, la vita domestica che si tramuta d’improvviso in una scena di ordinaria contabilità da seguire in ufficio. Che poi avendo negli ultimi anni circoscritto la sua modalità relazionale allo scherzo e alla battuta, per compensare un malessere che non sto qui a raccontarvi, è ancora più sconcertante perché in quei momenti sembra che ti stia prendendo per il naso. Poi capisci che è un forte segnale di senilità e che il fatto che gli scappi da ridere quando cerchi di riportarlo indietro è doppiamente amaro. Così niente, scrivo questa piccola raccomandazione con qualche giorno di anticipo, una raccomandazione a me stesso di attendere con pazienza il prossimo 19 marzo e trovare l’istante esatto, quello con la luce giusta negli occhi, i suoi occhi, per fargli gli auguri.



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